Giuseppe Volpi: differenze tra le versioni

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Nel [[1917]] fu tra i protagonisti della realizzazione del nuovo [[Marghera|Porto Marghera]] e dopo il [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] acquistò prestigiose catene [[albergo|alberghiere]], gestendo a Venezia il Grand Hotel e l'Excelsior. Fu Presidente dell'[[Assonime]] dal [[1919]] al [[1921]], chiamando nel ruolo di segretario [[Felice Guarneri]].
 
Fece parte della [[massoneria]], aderìassieme ala [[fascismo]]<ref> Va ricordato che anche se la Massoneria fu posta fuorilegge con il Regio Decreto 13 marzo 1927, n. 313, voluto da Benito Mussolini, tutti e quattro i “quadrumviri” della Marcia su Roma ([[Italo Balbo]], [[Michele Bianchi]], [[Cesare Maria De Vecchi]] e [[Emilio De Bono]]) appartenevano alla [[Gran Loggia d'Italia degli Alam|Gran Loggia d'Italia]]. Cfr. {{cita libro |autore = Aldo Alessandro Mola |titolo = Storia della massoneria italiana: dalle origini ai giorni nostri |editore = Bompiani |città = Milano |anno = 1992 |pagina = 505 |isbn = 88-452-1929-1}} Alla stessa comunione appartenevano anche altri importanti gerarchi quali [[Roberto Farinacci]], [[Cesare Rossi]], [[Giacomo Acerbo]] e [[Giovanni Marinelli]]. Cfr. Aldo Alessandro Mola, ''cit.'', pag. 487.</ref>, [[Cesare Rossi]], [[Giacomo Acerbo]] e [[Giovanni Marinelli]].<ref>Cfr. Aldo Alessandro Mola, ''cit.'', pag. 487.</ref><ref name= Petacco>{{cita libro|titolo= Riservato per il duce. I segreti del regime conservati nell'archivio personale di Mussolini.|autore= [[Arrigo Petacco]]|editore= [[Arnoldo Mondadori Editore]]|edizione= sedonda|città= [[Portovenere]]|p= 147|collezione= Le Scie|volume= unico|data= Novembre 1979}}</ref> e dal [[1922]] al [[1925]] fu governatore della [[Tripolitania italiana]]. In questa veste avallò le azioni di dura repressione ordinate dal [[generale]] [[Rodolfo Graziani]] contro i ribelli [[libia|libici]]. Nel [[1925]] gli fu concesso il titolo di conte di Misurata da [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]. Dal [[1925]] al [[1928]] fu [[Ministri delle Finanze del Regno d'Italia|Ministro delle finanze]] del [[governo Mussolini]]: la sua azione governativa fu tesa ad avvicinare i [[capitalismo|capitalisti]] al fascismo.
 
Fu presidente della [[Confederazione generale dell'industria italiana|Confindustria]] dal [[1934]] al [[1943]]. In tale veste, Volpi si fece promotore degli interessi del capitalismo italiano presso il regime, assicurando in cambio il sostegno e la collaborazione del mondo industriale al fascismo ed al progetto politico mussoliniano, considerato dai vertici del mondo produttivo italiano come modernizzatore e funzionale ai propri interessi. La sua politica inaugurò la fase "dirigista" del Governo Mussolini, caratterizzata da un intervento diretto, diffuso e pervasivo dello Stato nell'economia: provvedimenti [[inflazione|antinflazionistici]] e di [[rivalutazione]] della lira, attrazione di investitori stranieri bilanciata da un [[protezionismo]] a tutela della manifattura italiana,