Piramidi egizie: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|IV dinastia egizia}}
Meno di un secolo separa l'ascesa al trono di Djoser da quella di [[Snefru]], primo re della dinastia considerata per eccellenza la maggior costruttrice di piramidi. La III dinastia si conclude, architettonicamente parlando, con la costruzione di una piramide a gradoni (forse l'ultima di una serie molto breve) a Meidum, iniziata sotto Huni, che verrà proseguita sotto Snefru e portata ad uno stadio inimmaginabile solo al tempo dell'architetto Imhotep. Anche quella di Huni, come le precedenti di Djoser e Sekhemkhet, subì varianti del progetto in corso d'opera<ref group="N">Sono stati rinvenuti blocchi recanti graffiti di rozzi progetti che raffigurano la piramide a due, tre, quattro gradoni.</ref>; in particolare, la piramide di Huni era strutturata su sette gradoni con sei involucri "a mantello" sui quattro lati, di altezza decrescente, poggianti l'uno sull'altro ed inclinati verso il centro così da scaricare il peso verso il nucleo dell'edificio. Un successivo ampliamento comportò l'aggiunta di un settimo "mantello" (e forse di un ottavo) talché la piramide conclusa doveva presentare un lato di base pari a 122 m e 82 m d'altezza<ref>{{cita|Cimmino 1998|p. 129.}}</ref>.
====Le piramidi di Giza====
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