Menippo di Gadara: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Secondo [[Diogene Laerzio]]<ref>VI, 99.</ref> fu uno [[schiavo]]<ref name="Gellio">[[Aulo Gellio]], [[Noctes Atticae]], [https://la.wikisource.org/wiki/Noctes_Atticae/Liber_II#18 II, 18, 7]</ref> di origine fenicia<ref>Stephanus Byz., s.v. "Gadara"; Strabone, l. XVI, 2, 29: "Intanto si arriva a Gadara, che i giudei conquistarono, oltre ad Azoto e Ascalona. La distanza da Iamneia ad Azoto e Ascalona è circa duecento stadi. Il paese degli Ascaloniti è un buon mercato per le cipolle, anche se la città è piccola. Antioco il filosofo, che è nato un po' prima del mio tempo, era nativo di questo luogo. Filodemo, l'epicureo, e Meleagro e Menippo, il satirico, e Teodoro, il retore del mio tempo, erano nativi di Gadara (trad. A. D'Andria).</ref>, vissuto nel [[Ponto]] che, dopo la liberazione, si trasferì a [[Tebe (Grecia)|Tebe]], dove fu allievo del [[cinico]] [[Metrocle]].<br />
Menippo avrebbe, sempre secondo Diogene Laerzio, accumulato una fortuna grazie ai prestiti a [[usura]], ma, rubatoglidopo che gli fu rubato tutto il suo denaro, per disperazione si suicidò per la disperazione.
 
==Opere e influenza==