Foro romano di Milano: differenze tra le versioni

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Il foro si estendeva per circa 160 metri in lunghezza e 55 in larghezza (di forma rettangolare allungata, con una proporzione di circa 1:3),<ref name="Bacchetta45">{{cita|Bacchetta 2008|p. 45}}.</ref> affiancato sui lati lunghi da due ali di portico colonnato e sovrastato probabilmente come nel ''forum'' di [[Brescia]], da una lunga balaustra marmorea ornata di statue. Sue tracce archeologiche sono state trovate nei sotterranei della [[Biblioteca Ambrosiana]], oggi aperta al pubblico solo in particolari date, e della [[Chiesa di San Sepolcro (Milano)|chiesa di San Sepolcro]]:<ref name="Bacchetta45"/> nel livello sotterraneo è infatti possibile trovare ancora i resti dell'antica pavimentazione di [[età augustea|epoca augustea]]. La pavimentazione appare formata da grandi lastre rettangolari e dimensioni irregolari di calcare rosso di Verona.<ref name="Bacchetta45"/> Il ''forum'' si estendeva, inoltre, al di sotto delle attuali vie dell'Ambrosiana, [[piazza San Sepolcro]], via Cardinale Federico, piazza Pio XI e parte di via Moneta.
 
La piazza si trovava esattamente all'incrocio tra il ''[[decumano]]'' (lungo l'attuale corso di Porta Romana, via del Bollo, via Santa Maria Fulcorina e via Santa Maria della Porta) ed il ''[[Cardine (storia romana)|cardo massimo]]'' (identificato con le attuali via Manzoni, via Santa Margherita e via Nerino).<ref name="Bacchetta45"/> Su entrambi i lati si aprivano delle ''tabernae'' (simili alle nostre botteghe, negozi). Sul lato occidentale del Foro si affacciava probabilmente la [[Zecca di Mediolanum|Zecca imperiale]] della città di ''[[Mediolanum]]'' dell'epoca di [[Gallieno]] e poi di [[Massimiano]] (rimasta aperta fino ai primi anni del [[V secolo]]). Sul lato orientale vi era invece il mercato (''macellum''). In fondo alla piazza, al centro del suo lato più settentrionale, c'era il ''[[Capitolium]]'', vale a dire il tempio che nelle città romane era dedicato alle tre principali divinità dell'Olimpo latino: [[Giove (divinità)|Giove]], [[Giunone]] e [[Minerva]], che erano chiamate, nel complesso, la "[[Triade Capitolina]]". Era così chiamato dal nome del luogo in cui a Roma si trovava il primo tempio ad esse dedicato (il [[Campidoglio]], in latino ''Capitolium''). Ai suoi lati si suppone vi fossero anche una ''[[basilica]]'' dove si esercitava l'attività amministrativo-giuridica del senato cittadino, e la ''[[Curia (storia di Roma)|curia]]'', paragonabile oggi al nostro [[municipio (edificio)|municipio]] del comune.
 
Il ''Capitolium'' diede poi forma alla [[toponomastica]] della ''Mediolanum'' dell'epoca, quando la città divenne [[Sedi imperiali romane|capitale dell'Impero d'Occidente]]: dato che nel gruppo scultoreo principale del ''Capitolium'', Giove era seduto al centro, con Minerva alla sua destra e Giunone a sinistra, fu deciso di destinare il castello difensivo nord occidentale, che si trovava alla destra del ''Capitolium'', alla funzione di ''[[Mura romane di Milano#I quattro castelli difensivi|Castra Praetoria]]'', ovvero a sede dei [[pretoriani]], che erano erano un [[unità militari terrestri|reparto militare]] che svolgeva compiti di [[guardia del corpo]] dell'[[Imperatore romano|imperatore]] (Minerva è infatti anche la dea della lealtà durante la lotta: la porta verso cui si accedeva a questo castello (che era esterno alle mura cittadine come gli altri tre) fu poi chiamata [[Porta Giovia (romana)|Porta Giovia]]. La strada esterna al centro abitato, proveniente da [[Pavia]], che sboccava al centro del lato meridionale del foro e che era sul lato opposto al ''Capitolium'', venne chiamata ''[[via Giovia]]'': questa strada sboccava infatti esattamente di fronte alla statua di Giove. La ''[[via Porticata]]'', che era invece situata alla sinistra della statua di Giove e che rivestiva il ruolo di "via trionfale" della città, fu costruita lungo l'ultimo tratto della strada proveniente da Roma, la ''[[via Emilia]]'', fuori quindi dalle mura cittadine: Giunone, la cui statua si trovava alla sinistra della figura di Giove, era infatti la dea legata al [[ciclo lunare]] dei primitivi [[popoli italici]].