Radiazione ultravioletta: differenze tra le versioni

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[[File:Ultiwavelength extreme ultraviolet sun.jpg|thumb|upright=1.4|La principale fonte di luce ultravioletta sulla [[Terra]] è il [[Sole]]. Nella foto, un'immagine a falsi colori ripresa nello spettro dell'ultravioletto lontano]]
In [[fisica]] la '''radiazione ultravioletta''' ('''UV''' o '''raggi ultravioletti''' o '''luce ultravioletta''') è un intervallo della [[radiazione elettromagnetica]], appartenente allo [[spettro elettromagnetico]], con [[lunghezza d'onda]] immediatamente inferiore alla [[luce]] visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei [[raggi X]]. Infatti, il termine significa "oltre il violetto" (dal [[Lingua latina|latino]] ''ultra'', "oltre"), poiché il [[violetto]] è l'ultimo colore ad alta frequenza visibile nello spettro percepito dall'[[uomo]], quello con la lunghezza d'onda più corta. La '''radiazione ultravioletta''' costituisce circa il 10% della luce emessa dal [[Sole]] e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e [[lampada di Wood|lampade di Wood]]). Essa a lunghezze d’onda elevate può causare delle reazioni chimiche, come bagliori o fenomeni di fluorescenza.
 
Gli effetti biologici degli '''UV''', dovuti dalla loro interazione con molecole organiche, sono responsabili di fenomeni quali [[abbronzatura]], [[efelidi]], eritemi solari ed inoltre rappresentano la causa principale di tumore della pelle. Qualsiasi organismo vivente verrebbe seriamente danneggiato dai raggi '''UV''' provenienti dal Sole se una buona parte della radiazione non fosse filtrata dall'atmosfera terrestre. Una bassa lunghezza d’onda degli ultravioletti, sotto i 121 nm, ionizza l’aria in modo così rapido da essere assorbita quasi totalmente prima che raggiunga il suolo. D'altronde l’ultravioletto è anche responsabile del rafforzamento delle ossa, partecipando alla formazione della [[vitamina D]], nella maggior parte dei vertebrati terrestri<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Wacker|nome=Matthias|cognome2=Holick|nome2=Michael F.|data=1º gennaio 2013|titolo=Sunlight and Vitamin D|rivista=Dermato-endocrinology|volume=5|numero=1|pp=51–108|doi=10.4161/derm.24494|issn=1938-1972|pmc=3897598|pmid=24494042}}</ref>. In conclusione possiamo dire che l’'''UV''' ha effetti benefici e dannosi per la salute dell’uomo.
 
I '''raggi ultravioletti''' sono invisibili per la maggior parte degli esseri umani. L'occhio umano normalmente non percepisce la luce con lunghezza d'onda inferiore ai 390&nbsp;nm. Tuttavia ci sono delle eccezioni: in determinate condizioni bambini e ragazzi riescono a percepire l’ultravioletto fino a 310&nbsp;nm.<ref name="LynchLivingston20012">{{Cita libro|cognome1=Lynch|nome1=David K.|cognome2=Livingston|nome2=William Charles|titolo=Color and Light in Nature|url=https://books.google.com/books?id=4Abp5FdhskAC&pg=PA231|accesso=12 ottobre 2013|edizione=2nd|anno=2001|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge, UK|isbn=978-0-521-77504-5|p=231|citazione=Limits of the eye's overall range of sensitivity extends from about 310 to 1050 nanometers}}</ref><ref name="Dash20092">{{Cita libro|cognome1=Dash|nome1=Madhab Chandra|cognome2=Dash|nome2=Satya Prakash|titolo=Fundamentals Of Ecology 3E|url=https://books.google.com/books?id=7mW4-us4Yg8C&pg=PA213|accesso=18 ottobre 2013|anno=2009|editore=Tata McGraw-Hill Education|isbn=978-1-259-08109-5|p=213|citazione=Normally the human eye responds to light rays from 390 to 760&nbsp;nm. This can be extended to a range of 310 to 1,050&nbsp;nm under artificial conditions.}}</ref> Il [[cristallino]] in generale filtra le frequenze UVB o maggiori, persone affette da patologie come l’[[afachia]] (assenza del [[cristallino]]) possono vedere anche nella banda UV. La radiazione '''UV''' vicina alle lunghezze d'onda visibili per l'uomo può essere vista dagli [[insetti]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alessandro Barghini, Bruno Augusto Souza de Medeiros|titolo=UV Radiation as an Attractor for Insects|rivista=LEUKOS JULY 2012 PAGES 47–56|volume=9|numero=1|url=https://scholar.harvard.edu/files/medeiros/files/barghini_de_medeiros_2012_leukos_uv_radiation_as_an_attractor_for_insects.pdf}}</ref>, da alcuni [[mammiferi]] e dagli [[uccelli]].
 
Gli effetti biologici degli '''UV''', dovuti dalla loro interazione con molecole organiche, sono responsabili di fenomeni quali [[abbronzatura]], [[efelidi]], eritemi solari ed inoltre rappresentano la causa principale di tumore della pelle. Qualsiasi organismo vivente verrebbe seriamente danneggiato dai raggi '''UV''' provenienti dal Sole se una buona parte della radiazione non fosse filtrata dall'atmosfera terrestre. Una bassa lunghezza d’onda degli ultravioletti, sotto i 121 nm, ionizza l’aria in modo così rapido da essere assorbita quasi totalmente prima che raggiunga il suolo. D'altronde l’ultravioletto è anche responsabile del rafforzamento delle ossa, partecipando alla formazione della [[vitamina D]], nella maggior parte dei vertebrati terrestri<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Wacker|nome=Matthias|cognome2=Holick|nome2=Michael F.|data=1º gennaio 2013|titolo=Sunlight and Vitamin D|rivista=Dermato-endocrinology|volume=5|numero=1|pp=51–108|doi=10.4161/derm.24494|issn=1938-1972|pmc=3897598|pmid=24494042}}</ref>. In conclusione possiamo dire che l’'''UV''' ha effetti benefici e dannosi per la salute dell’uomo.
 
==Storia==