Storia dell'antisemitismo: differenze tra le versioni

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L'imperatore [[Costantino I]] fece promulgare diverse leggi riguardanti gli ebrei: venne proibito loro di possedere degli schiavi cristiani e di far circoncidere i loro schiavi; la conversione dei cristiani all'ebraismo fu messa fuorilegge; i servizi e le funzioni religiose vennero regolamentati, le congregazioni limitate, ma venne comunque concessa loro l'autorizzazione di entrare a Gerusalemme per il giorno di [[Tisha b'Av]], l'anniversario della distruzione del [[Secondo Tempio]].
 
La [[discriminazione]] peggiorò ulteriormente nel V secolo.
La [[discriminazione]] peggiorò ulteriormente nel V secolo. Gli editti del ''[[Codice teodosiano]]'' (438) sbarrarono le porte agli ebrei nella [[funzione pubblica]], nell'esercito e in tutte le professioni legali<ref>Dan Cohn-Sherbok (2006) ''The Paradox of Anti-Semitism''. Continuum: 34–5</ref>. Il [[patriarcato (antropologia)]] ebraico venne abolito e le possibilità dei tribunali ebraici limitate. Le sinagoghe vennero spesso confiscate, mentre le vecchie sinagoghe potevano essere riparate soltanto se si fossero trovate in pericolo imminente di crollo.
Papa [[Leone I|Leone Magno]] (440-461) promosse la prima sanguinosa lotta ''pro fede agire'' (agire per la fede) contro i non cristiani, sostenendo che essi non erano degni di vivere e le loro eresie estirpate dalla Chiesa (''«haereses a corpore ecclesiae resecantur»'' ). Il pontefice paragonava gli Ebrei ad “animali selvaggi”, insultandoli come “scellerati, empi, abietti, miscredenti, sacrileghi carnefici di Dio [...]. Servi e mercenari di Satana.”<ref> Fernando Liggio, ''Papi Scellerati- Pedofilia, omosessualità e crimini del clero cattolico.'', Firenze, 2009, Editrice Clinamen, pag. 19.</ref>.
La [[discriminazione]] peggiorò ulteriormente nel V secolo. Gli editti del ''[[Codice teodosiano]]'' (438) sbarrarono le porte agli ebrei nella [[funzione pubblica]], nell'esercito e in tutte le professioni legali<ref>Dan Cohn-Sherbok (2006) ''The Paradox of Anti-Semitism''. Continuum: 34–5</ref>. Il [[patriarcato (antropologia)]] ebraico venne abolito e le possibilità dei tribunali ebraici limitate. Le sinagoghe vennero spesso confiscate, mentre le vecchie sinagoghe potevano essere riparate soltanto se si fossero trovate in pericolo imminente di crollo.
 
Molte sinagoghe caddero in rovina o vennero convertite in chiese. Le sinagoghe furono distrutte a [[Tortona]] (350), [[Roma]] (388 e 500), [[al-Raqqa]] (388), [[Minorca]] (418), [[Dafne (sobborgo di Antiochia)]] (489 e 507), [[Genova]] (500), [[Ravenna]] (495), [[Tours]] e ad [[Orléans]] (590). Altre sinagoghe furono invece confiscate: ad [[Urfa]] nel 411, in molti territori della [[Giudea]] tra 419 e 422, a [[Costantinopoli]] nel 442 e 569, ad [[Antiochia]] nel 423, a [[Vannes]] nel 465, a [[Diyarbakır]] nel 500, a [[Terracina]] nel 590, a [[Cagliari]] nel 590 e a [[Palermo]] nel 590<ref>[[N. de Lange]], "Atlas of the Jewish World", Facts on File, 1984, pp.34–6</ref><ref> Con un decreto del 529, papa [[Felice IV]] ( 526-30), ordinò di distruggere le sinagoghe dei samaritani, sequestrò loro i beni e proibì a chiunque di ricostruirle ( cfr. ''Codex Justinianus). Molti samaritani, come riporta Procopio ( VI secolo) alcuni furono uccisi e altri venduti come schiavi. Fernando Liggio, ''Papi Scellerati- Pedofilia omosessualità e crimini del clero cattolico'', Firenze, 2009, Editrice Clinamen, pag. 19.</ref>