Sutera: differenze tra le versioni

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nome chiesa
dettagli
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* Santuario di S. Paolino (ubicato sulla vetta di monte S. Paolino raggiungibile a piedi tramite una scalinata e, a breve, anche tramite un ardito ascensore panoramico in vetro-acciaio, già realizzato . Nella navata destra del santuario sono custodite due raffinate urne in oro e argento che custodiscono le reliquie dei santi compatroni Paolino, Onofrio e Archileone.)
* Ruderi del Palazzo Salamone (qui ebbe i natali [[Francesco Salamone]], uno dei tredici cavalieri della [[Disfida di Barletta]] del 13 febbraio 1503); rimangono solamente i muri perimetrali (per una parte della loro altezza) e parte di quelli interni, costituiti entrambi da malta e da pietra di gesso. Una lapide apposta nel 1903 commemora i 400 anni dalla celeberrima battaglia ricordando così ai passanti l'evento e la connessione con il monumento. Nella navata destra della chiesa di Maria SS. del Carmelo vi sono alcune sepolture della famiglia Salamone mentre al centro di detta navata vi è la statua marmorea della Madonna del Soccorso, opera attribuita a Bartolomeo Berrettari e datata 1503, commissionata dal prode cavaliere ritornato vittorioso da Barletta.
* Museo Etnoantropologico (M.E.S.) ubicato al piano terra del restaurato ex convento dei frati carmelitani. Al primo piano invece, in attesa del futuro allestimento del Museo degli ori, argenti e paramenti sacri, sono presenti durante l'anno varie mostre temporanee di pittura, fotografia, scultura o altro.
* ''Ascensore di San Paolino'', esile e audace struttura in vetro e acciaio già ultimato ma mai attivato.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.repubblica.it/ambiente/2015/02/09/news/nel_borgo_l_ascensore_verso_il_nulla_quell_ecomostro_per_turisti_fantasma-106850993/|titolo=Nel borgo l'ascensore verso il nulla: quell'ecomostro per turisti fantasma|pubblicazione=Repubblica.it|data=2015-02-09|accesso=2017-02-02}}</ref>
=== Aree naturali ===
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* San Marco: collina gessosa, tipica roccia locale, caratterizzata da guglie, anfratti naturali e vegetazione spontanea tipica del luogo. Il terreno è ricco di frammenti ceramici a testimonianza di antiche frequentazioni del luogo mentre degna di nota è una nicchia definita "bizantina" in cui si possono ammirare degli affreschi di immagini sacre che purtroppo il tempo sta deteriorando.
* Santa Croce e la "χacca": sono due collinette poco distanti da San Marco. La prima, avvolta da una pineta, è così denominata poiché sulla cima svetta una grande croce. Adiacente alla pineta vi è la "χacca", la fenditura, poiché questa collina risulta spaccata in due porzioni distanziate parecchie decine di metri l'una dall'altra ma tra loro combacianti (la leggenda vuole che tale squarcio si formò nel momento in cui Gesù morì in croce). Questa zona è particolarmente indicata per il trekking, la corsa o delle semplici passeggiate.
*Tappa della Magna Via Francigena, un tratto di viabilità storica siciliana che collegava Palermo con Agrigento sin dall’età romana.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* Chiesa di Sant'Agata e monastero delle religiose dell'[[Ordine benedettino]]
* Chiesa di San Giovanni
* Ex Chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti, oggi restaurata e trasformata in Auditorium Comunale e sede del Consiglio Comunale
* Chiesa di Maria Santissima del Carmelo su impianto del 1185, gi primitiva chiesa dell'Annunziata. Convento dei religiosi gerosolimitani caemelitani del 1664
* Cappella rupestre di San Marco
* Santuario diocesano di San Paolino e convento dei religiosi [[filippini]]
 
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== Cultura ==
 
=== Museo Etnoantropologico di Sutera - M.E.S. ===
[[File:Chiesa di Maria Santissima del Carmelo, Sutera.jpg|sinistra|miniatura|Chiesa di Maria Santissima del Carmelo]]
Il Museo Etno-antropologico è nato dalla collaborazione tra studenti ed insegnanti della scuola media di Sutera, con l'apporto di moltissimi genitori, che hanno contribuito con le loro conoscenze e con gli strumenti tipici della civiltà agricola a ricomporre un quadro d'insieme molto dettagliato. In esso emergono le figure del contadino (borgese, mezzadro, bracciante), dell'artigiano (falegname, muratore, calzolaio, pastaio, fornaio etc..), di qualche professionista (medico, farmacista, avvocato, maestro, veterinario, ecc.) che disegnano la composizione sociale del piccolo comune dell'entroterra siciliano, in un territorio caratterizzato dal latifondo feudale e dalla coltivazione cerealicola estensiva. Il Museo, con la sua struttura ricavata nel piano terra dell'antico Convento dei Padri Carmelitani, espone gli arnesi delle attività menzionate, inserendoli in un itinerario cognitivo e didattico, di facile percorribilità. Ambienti accuratamente riprodotti di vita domestica, con le suppellettili tipiche di fine Ottocento, ne accrescono la suggestione e l'interesse culturale.