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==''Sulla medicina''==
Nonostante sopravvivano solo alcuni parti del testo, queste sono molto ben conservate: l'Anonimo Londinese consiste in un rotolo della lunghezza di 3,5 metri
Secondo il Manetti si tratterebbe di una bozza incompiuta di un autografo di mano dell'autore che ha compilato e organizzato svariate fonti durante la composizione della sua opera.<ref>D. Manetti, "'Aristotle' and the role of doxography in the Anonymus Londiniensis (PBrLibr Inv. 137)," in Philip J. van der Eijk (ed.), ''Ancient histories of medicine: essays in medical doxography and historiography in classical antiquity'', Leiden: Brill, 1999, p. 97</ref>
===''Menoneia''===
La sezione eziologica è un esame delle teorie mediche dei secc. IV e V d. C. sulle cause della malattia; ad esse segue un testo attribuito ad [[Aristotele]] ma probabilmente di [[Menone]] <ref> Citato da Plutarco nelle ''Quaestiones convivales'' [http://ebooks.adelaide.edu.au/p/plutarch/symposiacs/chapter8.html#section87 VIII.ix], 377c.</ref> , un suo allievo, e oggi identificata col titolo di ''Menoneia''. Nel brano sono citati una ventina di medici divisi in due gruppi. Nel primo gli autori sostengono che le cause delle malattie sono i residui di cibo; nel secondo in cui gli autori sostengono che sono i disordini tra i fluidi corporei a
===Sulla fisiologia===
La sezione finale dell'opera discute della
==Edizioni e traduzoni==
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