Letteratura di consumo: differenze tra le versioni

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L'[[industria editoriale]] reclama le esigenze di [[mercato]]; gli autori vengono sempre più pressati dalla necessità di produrre opere che siano comprensibili e piacevoli per tutti, anche per i meno istruiti, e nello stesso tempo intravedono le possibilità di una nuova fonte remunerativa, atta a garantire una vita agiata, pur sempre col sostegno di un'altra professione: molti scrittori scelgono ad esempio il [[giornalismo]], altro fenomeno di straordinario sviluppo, per analoghi motivi, nell'[[XIX secolo|Ottocento]], anche se ben noto già al secolo precedente. Il punto d'incontro fra narrativa e giornalismo lo si ritrova nel cosiddetto "[[romanzo d'appendice]]" o "feuilleton", pubblicato a puntate nelle ultime pagine dei [[quotidiano|quotidiani]].
 
[[Immagine:Pinocchio visto da Enrico Mazzanti (1883).jpg|thumb|''[[Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino]]'' di [[Carlo Collodi]] ed il romanzo ''[[Cuore]]'' di [[Edmondo deDe Amicis]] si possono annoverare tra i libri più letti in [[Italia]] nell'Ottocento]]
 
In accordo con i gusti più superficiali e con la cultura spesso mediocre di una grande fetta di pubblico, si definisce inoltre la [[narrativa di genere|letteratura "di genere"]], col nascere dei [[romanzo|romanzi]] avventurosi, sentimentali, polizieschi, [[fantascienza|fantascientifici]] e per l'infanzia, in gran parte basati sui colpi di scena, sul patetismo e anche, in contrapposizione col realismo dominante, sull'abbandono alla fantasia e sulla suggestione di avventure esotiche.