Ivrea: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Storia: Aggiungo informazioni
→‎Storia: Aggiungo informazioni
Riga 80:
Il nome antico è ''Eporedia'', nome ancora spesso utilizzato per chiamare la città. Fu fondata intorno al [[V secolo a.C.]] dai [[Salassi]], un [[tribù celtiche|popolo]] d'origine [[celti]]ca stabilitosi nel [[Canavese]]. Il toponimo potrebbe quindi derivare dalla [[Mitologia celtica|divinità celtica]] [[Epona]], in particolare dalla contrazione dei termini gallici ''epo'', affine al greco antico ''hippos'', (''cavallo''), e ''reda'', cioè ''carro a quattro ruote'', indicandola come già strategica stazione viaria di carri equestri per gli accessi [[Gallia Cisalpina|cisalpini]].
 
I romani latinizzarono il nome, che subì delle varianti, quali ''Iporeia'', quindi ''Ivreia'', ''Ivrea''. A partire dal [[I secolo a.C.]] fu infatti [[colonia romana]], collocata a presidio della via militare che dalla pianura piemontese si spingeva nelle valli della [[Dora Baltea]]. Particolarmente rilevanti, tra le testimonianze archeologiche di questo periodo, sono i ruderi dell'[[Anfiteatro romano di Ivrea|anfiteatro]]<ref>{{cita libro|autore = AA.vVV. | titolo = Piemonte, Valle d'Aosta: Torino, Alpi, Monferrato, Verbano, Langhe, Ossola|anno = 1996 | editore = Touring Editore | pagine = 75 | ID= ISBN 88-365-1018-3 }}</ref>, collocato a breve distanza dall'attuale centro storico. In seguito mutò nome in ''Augusta Eporedia''. In [[Civiltà romana|epoca romana]] da Ivrea passava la ''[[via Emilia]]'', che collegava ''Ariminum '' ([[Rimini]]) con ''Placentia'' ([[Piacenza]]) per poi continuare, grazie a un prolungamento successivo, fino ad [[Aosta]] (''Augusta Praetoria'').
 
Nel periodo [[Longobardi|longobardo]] invece, Ivrea diventò sede dell'[[Ducato di Ivrea|omonimo ducato]], tra il [[VI secolo|VI]] e il [[VII secolo]]. All'inizio del [[secolo VIII]], Ivrea diventò [[Marca d'Ivrea|contea e marca]], sotto il [[regno franco]], attraverso la nascente [[Anscarici|dinastia Anscarica]]. Qui, dopo un periodo di contrasti con [[Warmondo]] (potente vescovo della città), nell'anno [[1000]] fu acquisita dal marchese [[Arduino d'Ivrea|Arduino da Pombia]] il quale, l'anno dopo, a [[Pavia]], verrà eletto [[re d'Italia|Re]] da una [[dieta (storia)|dieta]] di principi e signori contro il volere dell'imperatore [[Ottone III di Sassonia]]. Ivrea diventò città capitale del cosiddetto [[Regno d'Italia (781-1014)|Regnum Italicum]], un abbozzo del futuro [[Regno d'Italia]], parzialmente unificato almeno a nord.<br />[[Arduino d'Ivrea|Re Arduino]], in forte contrasto sia con la chiesa di Ivrea che con quella di [[Arcidiocesi di Vercelli|Vercelli]], fu scomunicato dal [[papa Silvestro II]], e restò sul trono fino al [[1014]], anno in cui abbandonò la lotta ritirandosi nell'abbazia di Fruttuaria dove morì nel 1018. Sul finire dell'[[XI secolo]], dopo il periodo degli [[Arduinidi]], Ivrea tornò ad essere dominata dalla signoria vescovile.