Fra Diavolo: differenze tra le versioni

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Negli ultimi giorni di aprile, Fra Diavolo fu chiamato dal monarca a Palermo. L'inglese [[William Sidney Smith|Sidney Smith]], ammiraglio della flotta reale, gli prospettò un progetto che ricalcava l'impresa dell'[[Esercito della Santa Fede]] di sette anni prima: la sollevazione delle Calabrie e l'avanzata dell'esercito fino a Napoli. Il 28 giugno, Smith fu nominato comandante in capo della spedizione e Fra Diavolo fu il suo luogotenente. L'operazione cominciò il giorno dopo e Fra Diavolo, alla testa della sua «Legione della Vendetta», sbarcò da navi inglesi ad [[Amantea]] e conseguì ripetute vittorie sui francesi.
 
Il generale francese [[Jean Antoine Verdier|Verdier]] riparò verso [[Cassano all'Ionio|Cassano]], ma fu respinto dagli abitanti, che si erano sollevati in massa. Proprio quando la sollevazione stava diventando generale, la flotta inglese lo richiamò e lo ricondusse a Palermo, con i calabresi che furono lasciati alla mercé dei nemici. Giunto alla corte del re, Fra Diavolo fu ricompensato con il titolo di [[Duca]] di Cassano, dal nome dell'eroica città. Nei giorni successivi, i francesi repressero i moti di ribellione in Calabria: erano diventati i padroni del Regno, avendo anche conquistato la fortezza di Gaeta. Fra Diavolo tentò un'impresa disperata: sollevare alle spalle dei francesi la Campania. Il 2 settembre sbarcò a [[Sperlonga]] e poi si diresse ad Itri.
 
Decise cosa fare in base al numero di uomini che sarebbe riuscito a raccogliere. In cinquecento risposero al suo appello, troppo pochi per affrontare i francesi in campo aperto. Sottrasse ai nemici due cannoni e si trincerò a [[Sora (Italia)|Sora]], al confine con l'Abruzzo. Sora fu attaccata da tre lati: le truppe francesi erano soverchianti. Dopo tre giorni, i due cannoni smisero di funzionare e Fra Diavolo si gettò allora nella [[Valle Roveto|valle del fiume Roveto]] (29 settembre). I francesi, presi di sorpresa, non ebbero il tempo di reagire. Si rifugiò sulle montagne di Miranda e divenne il ricercato numero uno del Regno di Napoli.
 
Ridotta la massa a trecento uomini, Fra Diavolo si mosse di paese in paese, cercando inutilmente di sollevare la popolazione contro il nemico. Attraversò [[Esperia]], [[Pignataro Interamna|Pignataro]], Bauco (oggi [[Boville Ernica]]), [[Isernia]]. Intanto, i francesi bloccarono tutti gli accessi alle valli. Fra Diavolo si era rintanato, ma non poteva uscire più dal suo nascondiglio. Fu posta sulla sua testa la [[taglia (ricompensa)|taglia]] di 17.000 ducati e maestro di caccia fu nominato il colonnello [[Joseph Léopold Sigisbert Hugo|Hugo]], padre dello scrittore [[Victor Hugo]]. L'inseguimento durò quindici giorni, al termine del quale la massa di Fra Diavolo fu stretta nella valle di [[Boiano]].
 
Qui Fra Diavolo dovette accettare il combattimento, che avvenne in ottobre. La battaglia durò sei ore, anche perché la pioggia che cadeva da giorni aveva reso inservibili i fucili. Si combatté all'arma bianca, l'attacco francese fu respinto (nella battaglia morirono quattrocento francesi e quaranta insorti) e Fra Diavolo sfuggì alla cattura ancora una volta. Si diresse verso [[Benevento]] con centocinquanta uomini, rifugiandosi nelle [[Localizzazione delle Forche Caudine|Forche caudine]], dove pensava di essere al sicuro. Invece Hugo lo trovò e lo affrontò. Questa volta il numero delle vittime fu a favore dei francesi e Fra Diavolo rimase con circa cinquanta uomini.