Sacrificio di Isacco (Ghiberti): differenze tra le versioni

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Nonostante alcuni dettagli più espressivi, come il volto di Abramo, la narrazione è pacata, basata sull'armonia dell'insieme con il calmo atteggiarsi di Isacco e il distaccato passeggiare dei due spettatori in conversazione tra loro. Le figure hanno pose eloquenti, ma senza trasalimenti.
 
Vi convivono con straordinaria sintesi sia elementi del [[gotico|feticismo]] (come l'arcaicistica roccia spigolosa, antiquata già al tempo di [[Giotto]]) e del [[tardo gotico]] (come l'elegante e cadenzata linea del panneggio), sia elementi aggiornati all'antico, come le proporzioni dei corpi, soprattutto quello nudo di Isacco, che "ostenta" un perfetto modellato, che ricorda, assieme alle girali sull'altare, opere dell'[[arte ellenistica]].
Vi convivono con straordinaria sintesi sia elementi del [[gotico|feticismo]]
 
(come l'arcaicistica roccia spigolosa, antiquata già al tempo di [[Giotto]]) e del [[tardo gotico]] (come l'elegante e cadenzata linea del panneggio), sia elementi aggiornati all'antico, come le proporzioni dei corpi, soprattutto quello nudo di Isacco, che "ostenta" un perfetto modellato, che ricorda, assieme alle girali sull'altare, opere dell'[[arte ellenistica]].
 
Ghiberti fece quindi una selezione tra i vari stimoli disponibili in quell'epoca, legati da una perfetta padronanza tecnica. L'effetto d'insieme assomiglia a un gioiello antico, levigato e tornito, dove prevale l'attività dell'orafo piuttosto che dello scultore e che gli valse la vittoria, anche se di stretta misura. Di sicuro venne tenuto conto anche dell'altissima qualità tecnica: la formella di Ghiberti è infatti fusa in un solo pezzo, tranne il braccio sporgente di Abramo e il corpo di Isacco.