Repubblica di Massa: differenze tra le versioni

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=== Zecca di Massa di Maremma ===
In seguito alla grande crescita commerciale che coinvolse [[Massa Marittima|Massa]] nel [[XIII secolo]], venne deciso di battere moneta propria come veniva già fatto da tempo nelle altre repubbliche toscane. L'[[11 aprile]] [[1317]], nel palazzo comunale, venne steso un contratto tra alcuni componenti della famiglia Benzi, ricchi mercanti senesi dell’Arte della Lana, rappresentata da Niccolino di Giacomino ed il Comune di Massa, rappresentato dal sindaco Muccio del fu Buonaventura Scussetti, per dar vita ad una società avente lo scopo di battere moneta. I Benzi si impegnavano a fornire l'attrezzatura necessaria alla apertura della zecca massetana mentre il Comune di Massa si impegnava ad acquistare un edificio da mettere a disposizione della nascente Zecca. Dal contratto si evince che per i compensi relativi alla battitura, per le caratteristiche ponderali e per il titolo delle monete massane si presero ad esempio quelli in vigore nella zecca senese<ref>M. Sozzi, ''L'agontano di Massa di Maremma'', in “L’agontano. Una moneta d’argento per l’Italia medievale” a cura di Lucia Travaini, Atti del Convegno in ricordo di Angelo Finetti, Trevi (Perugia), 11-12 ottobre 2001, Perugia, 2003, pp. 111-140.</ref>.
[[File:Massa marittima, grosso da 20 denari (varianti), 1317-19 ca. 02.jpg|sinistra|miniatura|337x337px|Lato diritto del [[Grosso (moneta)|Grosso agontano massano da 20 denari]] ([[1317]]-[[1318]]). ]]
Venne stabilito che i cittadini massetani che fossero stati proprietari di miniere d'[[argento]], avrebbero dovuto portare il loro metallo alla nascente zecca comunale per ottenere l'equivalente in moneta, a cui veniva sottratta una piccola percentuale usata per il sostentamento dei costi della zecca. Il profitto generato da questo meccanismo sarebbe andato in parte allo zecchiere ed in parte al comune di [[Massa Marittima|Massa]]<ref>{{Cita web|url=http://www.massamarittima.info/storia/moneta.htm|titolo=La moneta coniata a Massa Marittima}}</ref>.
 
La zecca della Repubblica Massetana si trovava nella [[Palazzina della Zecca]] (nella attuale via Norma Parenti) e fu sicuramente attiva per un anno, fino al maggio del [[1318]]. Si hanno comunque documentazioni di pagamenti effettuati in moneta massetana fino alla fine del [[1319]]<ref> M. Sozzi, M. Fiori, ''Massa Marittima (Grosseto; Toscana)'', in “Le zecche italiane fino all’Unità”, a cura di Lucia Travaini, vol. I, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 2011, pp. 846-848.</ref><ref>{{Cita web|url=https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-MDM|titolo=Le monete della zecca di Massa di Maremma}}</ref>.
 
=== Monete massetane ===