Marcomanni: differenze tra le versioni

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Lo storico [[Tacito]] ci racconta che al tempo di [[Maroboduo]], dopo che [[Tiberio]] aveva stabilito con lo stesso un trattato di ''amicitia'' con il popolo romano, erano presenti nella capitale dei Marcomanni, in Boemia, un gran numero di vivandieri e commercianti.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 62}}.</ref> Non dimentichiamo che Maroboduo era stato in [[Italia romana|Italia]] in gioventù e molto probabilmente incoraggiò il commercio anche in segno di distensione con l'alleato romano.<ref name="Wheeler13">{{cita|Wheeler 2016|p. 13}}.</ref> Alla Boemia si accedeva facilmente seguendo la [[via dell'ambra]] che, passando attraverso ''[[Carnuntum]]'' sul [[limes danubiano|Danubio]], giungeva da [[Aquileia romana|Aquileia]].<ref name="Wheeler13"/>
 
Quasi due secoli più tardi, dopo la [[guerre marcomanniche|sconfitta dei Marcomanni]] ([[173]] ca.), l'imperatore romano [[Marco Aurelio]] «''fissò i luoghi e i giorni per il commercio degli stessi, poiché non erano stati fissati in precedenza''».<ref>{{cita|Cassio Dione|LXXII, 15}}.</ref> Ancora Tacito alla fine del [[I secolo]], nello scrivere la sua ''[[De origine et situ Germanorum|Germania]]'', scrisse che si potevano trovare tra queste popolazioni dei vasi d'argento, dati in dono agli ambasciatori e ai loro capi tribù, mentre la loro forza dipendeva ancora dall'autorità di Roma che spesso li finanziava con [[denario|''denarii'']].<ref>{{cita|Tacito, ''De origine et situ Germanorum''|5 e 42}}.</ref>
 
==Note==