Disastro della Bovisa: differenze tra le versioni
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Teatro del disastro del 1916 fu lo stabilimento milanese della ditta americana Boston Blacking Company, oggi nota come produttrice dei collanti ''Bostik''. Lo stabilimento si affacciava su un tratto della via Stefano Siccoli, che corre a lato della [[Ferrovia Milano-Saronno]], e che era servito da un binario di raccordo su cui venivano inoltrati i convogli merci destinati a scaricare materiale per quello e altri stabilimenti limitrofi. Lo stabilimento era composto da una palazzina a un piano destinata agli uffici direzionali e alla portineria. Alle spalle della palazzina si trovava un cortile oltre al quale sorgeva la fabbrica dove lavoravano gli operai.
Alle 11 del mattino del 10 novembre un carro cisterna requisito alle ferrovie austriache veniva trainato da una locomotiva sul binario
[[File:Ada-Ranzini-Credit-Carla-De-Bernardi-1024x721.jpg|thumb|left|La tomba di Ada Ranzini al Monumentale di Milano]]
Il bambino della portinaia, di nove anni, che sorvegliava lo scarico controllando che nessuno calpestasse il tubo di gomma, vide delle lingue di fuoco scaturire dal tubo e, dando l'allarme, fuggì scampando allo scoppio che avvenne nelle cantine immediatamente dopo e che distrusse l'intero fabbricato degli uffici e della portineria.
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