Roberto I di Scozia: differenze tra le versioni

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Di ascendenza [[Normanni|normanna]]<ref>Nota : La famiglia paterna era originaria di [[Brieux]], in [[Normandia]]</ref> e [[gaelicogaeli]]co-[[Scozia|scozzese]]<ref>Nota : La famiglia materna</ref> fu uno dei più grandi re della [[Scozia]], ed anche uno dei guerrieri più famosi della sua epoca. Condusse la Scozia contro il [[Regno d'Inghilterra]] durante le [[Guerre di indipendenza scozzesi]]. Era il pronipote di [[Davide I di Scozia]] e fu spesso in contrasto con l'eroe scozzese [[William Wallace]].
 
Il nonno di [[Robert Bruce, V Signore di Annandale]], fu uno dei pretendenti al trono scozzese durante la "[[Grande causa|Grande Causa]]". Come Earl di [[Conte di Carrick|Carrick]], Robert Bruce appoggiò la rivendicazione della sua famiglia al trono scozzese e prese parte alla rivolta di [[William Wallace]] contro [[Edoardo I d'Inghilterra]]. Nominato nel [[1298]] come [[Guardiano di Scozia|Guardiano della Scozia]] al fianco del suo principale rivale per il trono, [[John Comyn, III Signore di Badenoch]] e [[William Lamberton]], vescovo di St Andrews, in seguito si dimise nel [[1300]] a causa delle sue liti con Comyn e il restauro apparentemente imminente di [[John Balliol]] al trono scozzese. Dopo essersi sottomesso a Edoardo I nel [[1302]] e ritornare alla "pace del re", Robert ereditò la rivendicazione della sua famiglia sul trono scozzese alla morte del padre.
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Quasi il primo colpo nella guerra tra Scozia e Inghilterra fu un attacco diretto ai Bruce. Il 26 marzo 1296, il lunedì di Pasqua, sette conti scozzesi iniziarono un attacco a sorpresa contro la città murata di Carlisle, che non fu tanto un attacco contro l'Inghilterra quanto il conte Comyn di Buchan e la loro fazione che attaccava i loro nemici Bruce. Robert Bruce avrebbe acquisito in questa occasione una preziosa conoscenza diretta delle difese della città che metterà a frutto nel 1315 quando sarebbe stato lui stesso a guidare l'attacco alla piazzaforte inglese.<ref name=":6">{{Cita libro|autore=Colm Macnamee|titolo=The Wars of the Bruces: England and Ireland 1306–1328|data=2006|editore=Edinburgh: Donald|pp=53|ISBN=978-0859766531}}</ref>
 
Edoardo rispose all'alleanza degli scozzesi con la Francia e all'attacco a Carlisle invadendo la Scozia alla fine del marzo 1296 e prendendo la città di [[Berwick]] in un attacco particolarmente sanguinoso.<ref>M. Strickland, 'A Law of Arms or a Law of Treason? Conduct in War in Edward I's Campaigns in Scotland, 1296–1307', Violence in Medieval Society, ed. R.W. Kaeuper (Woodbridge, 2000), pp. 64–66.</ref><ref>{{Cita libro|autore=Geoffrey Wallis Steuart Barrow|titolo=Robert Bruce & the Community of the Realm of Scotland|data=2005|editore=Edinburgh University Press|pp=99-100|ISBN=978-0852245392}}</ref> Alla [[Battaglia di Dunbar (1296)|Battaglia di Dunbar]], la resistenza scozzese fu effettivamente schiacciata. Lo scontro segnò effettivamente la fine della ribellione del [[1296]]. L'allora [[High Steward of Scotland]] si arrese consegnando l'importante fortezza di [[Roxburgh]] senza tentare nemmeno di difenderla; ed altri seguirono rapidamente il suo esempio. Solamente il [[castello di Edimburgo]] riuscì a resistere per circa una settimana contro l'assedio degli inglesi. John Balliol si arrese ed il 2 luglio nel castello di [[Kincardine]] confessò pubblicamente il proprio status di ribelle e chiese di essere perdonato. Edward depose il rivale imprigionandolo nella [[Torre di Londra]] e installò degli inglesi per governare il paese. La campagna aveva avuto molto successo, ma il trionfo inglese sarebbe stato solo temporaneo.<ref name=":6" />
 
Sebbene i Bruce fossero ormai di nuovo in possesso di Annandale e Carrick, nell'agosto 1296 Robert Bruce, Lord of Annandale, e suo figlio, Robert Bruce, conte di Carrick e futuro re, erano tra gli oltre 1.500 scozzesi a Berwick<ref>{{Cita libro|autore=Geoffrey Wallis Steuart Barrow|titolo=Robert Bruce & the Community of the Realm of Scotland|data=2005|editore=Edinburgh University Press|pp=75-77|ISBN=978-0852245392}}</ref> che giurarono fedeltà ad Edoardo I d'Inghilterra.<ref>{{Cita libro|autore=Colm Macnamee|titolo=The Wars of the Bruces: England and Ireland 1306–1328|data=2006|editore=Edinburgh: Donald|pp=60|ISBN=978-0859766531}}</ref>
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Nel marzo del [[1309]], riunì il suo primo Parlamento a [[Saint Andrews]] ed entro agosto dello stesso anno controllava tutto il nord della Scozia. Il seguente anno, il clero scozzese, durante un consiglio generale, riconobbe Bruce come re di Scozia. Il supporto concesso dalla chiesa nonostante la scomunica era, per Bruce, di grande importanza politica. I tre anni successivi videro la conquista di un castello e di un avamposto inglese dopo un altro: [[Linlithgow]] nel [[1310]], [[Dumbarton]] nel [[1311]] e [[Perth (Regno Unito)|Perth]].
 
Nella sua sete di conquista, Bruce fece incursioni nel nord dell'Inghilterra e si stanziò a [[Ramsey (Isola di Man)|Ramsey]] nell'[[Isola di Man]], dove assediò il Castello di Rushen a [[Castletown (Isola di Man)|Castletown]] conquistandolo il 21 giugno [[1313]], con il chiaro intento di strappare agli inglesi un'importante postazione strategica, quale era l'isola di Man. Nella primavera del [[1314]], il fratello, Edward Bruce assediò il castello di [[Stirling]], il cui governatore, era Sir [[Philip de Mowbray]]. Intanto nel marzo del 1314 sir [[James Douglas (condottiero)|James Douglas]] catturò [[Roxburgh]] e [[Thomas Randolph, I conte di Moray|Randolph]] conquistandoconquistò il [[Castello di Edimburgo]]. A maggio del 1314 Bruce invase e sottomise l'[[Isola di Man]], per poi assicurare militarmente l'indipendenza della Scozia dall'Inghilterra con la storica [[Battaglia di Bannockburn]].
 
La battaglia segnò un significativo punto di svolta, con gli eserciti di Robert ora liberi di lanciare incursioni devastanti in tutta l'Inghilterra settentrionale, estendendo anche la sua guerra contro gli inglesi all'[[Irlanda]] inviando un esercito per invadervi e facendo appello agli irlandesi per insorgere contro il dominio di [[Edoardo II d'Inghilterra|Edoardo II]] .
 
Nonostante Bannockburn e la conquista dell'ultima roccaforte inglese a [[Berwick]] nel [[1318]], Edoardo II si rifiutò di rinunciare alla sua pretesa di sovrintendere alla Scozia.
 
=== Regno ===
Il regno di Robert Bruce incluse anche importanti risultati diplomatici. La [[Dichiarazione di Arbroath]] del [[1320]] rafforzò la sua posizione, in particolare in relazione al Papato, e [[Papa Giovanni XXII]] alla fine sollevò la scomunica di Bruce. Con la Dichiarazione la nobiltà scozzese dichiarò Robert come il loro legittimo monarca e affermò lo status della Scozia come regno indipendente. Nel maggio [[1328]] il re [[Edoardo III d'Inghilterra]] firmò il [[trattato di Edimburgo-Northampton]], che riconobbe la Scozia come regno indipendente e Bruce come suo re.
 
Nel [[1324]], il Papa riconobbe Robert I come re di una Scozia indipendente, e nel 1326 l'alleanza franco-scozzese fu rinnovata nel [[Trattato di Corbeil (1326)|Trattato di Corbeil]].
 
Nel [[1325]] Robert I scambiò terre a Cardross per quelle di Old Montrose in [[Angus]] con Sir David Graham.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Michael Penman|titolo=Robert the Bruce: King of the Scots|data=2014|editore=New Haven: Yale University Press|pp=260-61|ISBN=978-0300148725}}</ref> Doveva essere qui che Robert avrebbe costruito la casa padronale che sarebbe stata la sua residenza preferita durante gli ultimi anni del suo regno. I resoconti del ciambellano del 1328 descrivono dettagliatamente una casa padronale di Cardross con camere del re e della regina e finestre vetrate, una cappella, cucine, forni e cantine da birra, voliere di falchi, giardini medicinali, portineria, fossato protettivo e un parco di caccia. C'era anche un molo e un arenile per il "king's coble" (per la pesca) accanto alla "grande nave del re".<ref name=":0" />
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Robert morì il 7 giugno 1329, nel Castello di Cardross, presso [[Dumbarton]]. A parte non aver rispettato il voto di intraprendere una crociata, morì pienamente soddisfatto, in quanto lo sforzo della sua intera esistenza, il riconoscimento incondizionato del diritto alla corona del [[clan Bruce]], si era realizzato, e certo di lasciare il regno di Scozia nelle mani sicure del suo luogotenente più fidato, Moray, fino a quando il figlio primogenito raggiunse l'età adulta. Sei giorni dopo la sua morte, per completare ulteriormente il suo trionfo, furono emesse [[Bolla pontificia|bolle papali]] che concedevano il privilegio di unzione per l'incoronazione dei futuri re di Scozia.
 
Robert aveva sofferto di una grave malattia almeno dal 1327. La ''Lanercost Chronicle'' e la ''Scalacronica'' affermano che il re si dice abbia contratto e sia morto di lebbra.<ref name=":2" /> [[Jean Le Bel]] ha anche affermato che nel 1327 il re fu vittima di "la grosse maladie", che di solito è interpretata come la lebbra.<ref name=":2" /> Tuttavia, l'uso ignorante del termine "lebbra" da parte degli scrittori del quattordicesimo secolo significava che quasi tutte le principali malattie della pelle potevano essere chiamate lebbra. La prima menzione di questa malattia si trova in una lettera originale scritta da un testimone oculare in Ulster al tempo in cui il re fece una tregua con Sir Henry Mandeville il 12 luglio 1327. Lo scrittore di questa lettera riferiva che Robert era così debole e colpito da una malattia che non avrebbe vissuto, "perché non riesce a muovere nulla se non la sua lingua".<ref name=":2" /> Barbour scrive della malattia del re che "cominciò attraverso un intorpidimento provocato dalla sua fredda menzogna", durante i mesi del vagabondaggio dal [[1306]] al [[1309]].<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Geoffrey Wallis Steuart Barrow|titolo=Robert Bruce & the Community of the Realm of Scotland|data=2005|editore=Edinburgh University Press|pp=445|ISBN=978-0852245392}}</ref> È stato proposto che, in alternativa, egli possa aver sofferto di [[eczema]], [[tubercolosi]], [[sifilide]], [[malattia dei motoneuroni]], [[cancro]] o una serie di colpi.<ref>{{Cita libro|autore=Michael Penman|titolo=Robert the Bruce: King of the Scots|data=2014|editore=New Haven: Yale University Press|pp=400|ISBN=978-0300148725}}</ref> Non sembra esserci alcuna prova di ciò che il re stesso o i suoi medici credevano fosse la sua malattia. Né vi è alcuna prova di un tentativo nei suoi ultimi anni di segregare il re in alcun modo dalla compagnia di amici, familiari, cortigiani o diplomatici stranieri.<ref name=":3" />
 
Lo studioso Penman sostiene come sia difficile credere che Robert potesse essere re, combattere in guerra, controllare il parlamento e la corte, viaggiare e fare da padre a sette figli mostrando i sintomi infettivi tipici di un lebbroso. A parte ipotesi di eczema, tubercolosi, sifilide, [[malattia del motoneurone]], cancro o ictus, una dieta a base di pesante cibo di corte è stata additata come possibile causa della sua morte. Il suo medico milanese, [[Maino De Maineri]], giudicò il suo consumo di anguille come pericoloso per la sua salute negli anni che avanzano.
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|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Isobel di Huntingdon
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Davide di Scozia (conte di Huntingdon)|Davide di Scozia]]
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| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Maud di Chester
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* Dal [[1981]] al [[1989]] Robert Bruce è stato ritratto in una banconota da 1 [[Sterlina britannica|sterlina]] della [[Banca di Clydesdale]], una delle tre banche scozzesi con il diritto di emettere le banconote. Quando la Banca di Clydesdale ha smesso di stampare banconote da 1 sterlina, il ritratto di Bruce è stato trasferito nella banconota da 20 sterline nel [[1990]] ed è rimasto fino ad oggi.<ref>[[:en:File:ClydesdaleBank20.jpg|Foto]] della banconota da 20 sterline dall'edizione in lingua inglese di Wikipedia</ref>
* La linea aerea British Caledonian, ha chiamato un [[McDonnell Douglas DC-10]] (G-BHDI), Robert Bruce.<ref>[http://www.airliners.net/photo/British-Caledonian/McDonnell-Douglas-DC-10-30/0920403/L/ Scheda del DC-10] dal sito ''airliners.net''.</ref>
* L'attrice e cantante [[Hilary Duff]], grazie al programma " Who do you think you are", ha scoperto di essere una discendente di Roberto l.
 
== Note ==