Pellegrino Parmense: differenze tra le versioni

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Il territorio di Pellegrino Parmense risultava abitato forse già nel [[IV millennio a.C.]], quando probabilmente furono intraprese le prime coltivazioni di alcuni appezzamenti di terreno nei pressi del torrente [[Stirone]], come parrebbe dimostrare un'accetta di pietra levigata ritrovata nel [[XIX secolo]] nei dintorni della frazione di Ceriato.<ref name="Breve viaggio nella storia">{{cita web|url=http://www.comune.pellegrino-parmense.pr.it/sites/drupal_lepida_pellegrino/files/39C6763720A44E7CB99D1C9DB8D56C5A.pdf|sito=www.comune.pellegrino-parmense.pr.it|titolo=Breve viaggio nella storia|accesso=11 luglio 2016}}</ref>
 
Sicuramente nell'[[età del bronzo]], a cavallo tra il [[II millennio a.C.|II]] e il [[I millennio a.C.]], sorsero i primi insediamenti umani sul monte Pietranera; i [[Liguri]] vi realizzarono tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[III secolo a.C.]] una necropoli, rinvenuta nel [[1876]] nei pressi di Besozzola.<ref name="Breve viaggio nella storia"/>
 
I [[Storia romana|Romani]] preferirono le zone più pianeggianti, ove fondarono i ''fundi'' (tenute agricole) di ''Carigenum'' (Careno), ''Gragnanos'' (Gragnano), ''Marianum'' (Mariano) e infine ''Luciliani'' (Lusignani) alle pendici del monte Santa Cristina.<ref name="Breve viaggio nella storia"/>
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In seguito i [[Longobardi]] si stanziarono nella zona del [[castello di Pellegrino Parmense|castello]], ove sono state rinvenute alcune vestigia dell'antico popolo.<ref name="Breve viaggio nella storia"/>
 
Nel [[981]]<ref name="Breve viaggio nella storia"/> l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Ottone II di Sassonia]] investì del feudo di Pellegrino, che elevò al rango di marchesato, l'[[Obertenghi|obertengo]] Adalberto di Baden, che avviò la costruzione del castello;<ref>{{cita|Touring Club Italiano|p. 566.}}</ref> i suoi due figli Umbertino e Bertoldo diedero origine all'importante casata dei [[Pallavicino]].<ref name="Pellegrino Parmense e dintorni">{{cita web|url=http://wwwallegati.comune.pellegrino-parmense.prltt.it/allegatoAllegatoPortale.asp?ID=743186|sito=wwwallegati.comune.pellegrino-parmense.prltt.it|titolo=Pellegrino Parmense e dintorni|accesso=1115 luglionovembre 2016|urlmorto=sì2018}}</ref>
 
Nei secoli seguenti il territorio fu più volte conteso dai [[Parma|parmigiani]] e dai [[Piacenza|piacentini]].<ref name="Breve viaggio nella storia"/> Proprio per pacificare i due fronti nel [[1198]] il cardinale [[Pietro Capuano]], [[Santa Maria in Via Lata (diaconia)|diacono di Santa Maria in Via Lata]], si recò a [[Borgo San Donnino]], ma mentre attraversava la valle dello Stirone fu assalito da [[Guglielmo Pallavicino di Oberto]], che lo spogliò di tutte le sue sostanze; il cospicuo bottino consentì al marchese di ricostruire completamente il maniero,<ref name="Pellegrino Parmense e dintorni" /> rendendolo a lungo inespugnabile.<ref name="PellegrinoFatti, Parmensemisfatti e dintornimisteri di un millenario Castello">{{cita web|url=http://www.comune.pellegrino-parmense.pr.it/sites/drupal_lepida_pellegrino/files/C5E12E3EC066427A885D0872CC5A0635.pdf|sito=www.comune.pellegrino-parmense.pr.it|titolo=Fatti, misfatti e misteri di un millenario Castello|accesso=15 novembre 2018}}</ref>
 
Il marchese [[Oberto II Pallavicino]], feroce condottiero [[ghibellino]], nel [[1249]] fu investito dall'imperatore [[Federico II di Svevia]] di numerosi castelli del Parmense, che costituirono il primo nucleo del potente [[Stato Pallavicino]];<ref name="Breve viaggio nella storia"/> sottomise inoltre i [[guelfi]] parmigiani che, non riuscendo a impadronirsi del castello, furono costretti a riconoscergli una pensione di 1000 lire imperiali.<ref name="Pellegrino Parmense e dintorni"/>
 
Nel [[1428]] le truppe del [[duca di Milano]] [[Filippo Maria Visconti]], guidate dal capitano di ventura [[Niccolò Piccinino]], ebbero la meglio sulle difese del maniero; il marchese Manfredo Pallavicino fu arrestato e costretto sotto tortura a confessare di aver congiurato contro il duca, che lo condannò a morte e incamerò tutti i suoi beni.<ref name="Fatti, misfatti e misteri di un millenario Castello">{{cita web|url=http://www.comune.pellegrino-parmense.pr.it/sites/drupal_lepida_pellegrino/files/C5E12E3EC066427A885D0872CC5A0635.pdf|sito=www.comune.pellegrino-parmense.pr.it|titolo=Fatti, misfatti e misteri di un millenario Castello|accesso=11 luglio 2016}}</ref> Nel [[1438]] il feudo di Pellegrino, ridotto a contea, fu assegnato al Piccinino,<ref name="Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla">{{cita|Molossi|pp. 356-358.}}</ref> che fortificò la rocca con una nuova cinta muraria;<ref name="Rocca di Pellegrino Parmense">{{cita web|url=http://www.preboggion.it/Castello_di_Pellegrinoparmense.htm|sito=www.preboggion.it|titolo=Rocca di Pellegrino Parmense|accesso=11 luglio 2016}}</ref> al conte succedettero i figli [[Francesco Piccinino|Francesco]] e [[Jacopo Piccinino|Jacopo]].<ref name="Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla"/>
 
Nel [[1449]] il condottiero [[Alessandro Sforza]] conquistò il castello,<ref>{{cita web|url=http://www.condottieridiventura.it/index.php/lettera-s/2225-alessandro-sforza|sito=www.condottieridiventura.it|titolo=Alessandro Sforza|accesso=11 luglio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160807063036/http://condottieridiventura.it/index.php/lettera-s/2225-alessandro-sforza|dataarchivio=7 agosto 2016}}</ref> che nel [[1472]] fu acquistato da [[Gabriella Gonzaga]],<ref>{{cita web|url=http://www.valcenoweb.it/pagina-culturale/galleria/galleria-sulle-orme-degli-antichi-pellegrini-scuola-media-di-varsi/PELLEGRINO%20PARMENSE.htm|sito=www.valcenoweb.it|titolo=Pellegrino Parmense|accesso=11 luglio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160806120854/http://www.valcenoweb.it/pagina-culturale/galleria/galleria-sulle-orme-degli-antichi-pellegrini-scuola-media-di-varsi/PELLEGRINO%20PARMENSE.htm|dataarchivio=6 agosto 2016}}</ref> moglie di Corrado Fogliani, fratello per parte di madre del duca [[Francesco Sforza]];<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/corrado-da-fogliano_(Dizionario-Biografico)/|sito=www.treccani.it|titolo=Fogliano, Corrado da|accesso=11 luglio 2016}}</ref> il duca [[Galeazzo Maria Sforza]] elevò nuovamente a marchesato il feudo di Pellegrino e lo assegnò al cugino Lodovico Fogliani, al quale concesse inoltre la facoltà di aggiungere al proprio il cognome Sforza.<ref name="Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla"/>
 
L'ultimo marchese [[Giovanni Fogliani Sforza d'Aragona]], privo di figli maschi, nel [[1759]] rinunciò ai propri feudi in favore di Federico Meli Lupi di Soragna, figlio di sua sorella; il marchesato passò alla sua morte al figlio Carlo, che nel [[1805]] fu costretto a rinunciare a Pellegrino a causa dei decreti [[Napoleone|napoleonici]] relativi all'abolizione dei diritti feudali.<ref name="Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla"/>
 
Nel [[1836]] Pellegrino Parmense divenne comune autonomo.<ref name="Breve viaggio nella storia"/>
 
=== Stemma ===
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[[File:Careno (Pellegrino Parmense) - Santuario della Beata Vergine Assunta 02.JPG|thumb|Santuario della Beata Vergine Assunta]]
{{Vedi anche|Santuario della Beata Vergine Assunta (Pellegrino Parmense)}}
Nella frazione di Careno sorge il [[Architettura romanica|romanico]] santuario della Beata Vergine Assunta, costruito probabilmente nel [[1044]] per volontà di un certo Ghirarde ma menzionato per la prima volta nel [[1230]] quale cappella dipendente dalla [[Pieve di San Lorenzo (Varano de' Melegari)|pieve di Serravalle]]; ricostruita nel [[XIII secolo]], la chiesa fu profondamente modificata in stile [[architettura gotica|gotico]] intorno alla metà del [[XV secolo]], mentre nel [[XVIII secolo]] furono edificati i due simmetrici porticati esterni laterali e furono decorati gli interni con affreschi [[architettura barocca|barocchi]]; elevato a [[santuario]] mariano nel [[1902]], il tempio fu restaurato intorno alla metà del [[XX secolo]] e nuovamente tra il [[2005]] e il [[2007]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.pellegrino-parmense.pr.it/sites/drupal_lepida_pellegrino/files/AC55F6EBFFDC4951833EE6CCC6FC91CC.pdf||sito=www.comune.pellegrino-parmense.pr.it|titolo=Chiesa millenaria della Beata Vergine Assunta di Careno: la storia, il culto, i tesori|accesso=22 luglio 2016}}</ref>
 
==== Pieve di San Martino ====
{{Vedi anche|Pieve di San Martino (Pellegrino Parmense)}}
Nella frazione di Iggio si trova la pieve di San Martino, edificata in stile [[Architettura romanica|romanico]] probabilmente agli inizi dell'[[XI secolo]], ma profondamente modificata nelle attuali forme [[architettura neoclassica|neoclassiche]] nella seconda metà del [[XVIII secolo]] e infine restaurata nel [[1924]] riportando in luce il portale d'ingresso originario.<ref>{{cita web|url=http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario_css.singolo_ente?p_pagina=26788&id_dioc=47&id_en=120&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1||sito=www.webdiocesi.chiesacattolica.it|titolo=Parrocchia Iggio|accesso=22 luglio 2016}}</ref>
 
=== Architetture militari ===
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[[File:Castello di Pellegrino Parmense.jpg|thumb|left|Il castello]]
{{Vedi anche|Castello di Pellegrino Parmense}}
Domina il borgo di Pellegrino Parmense il castello medievale, innalzato originariamente nel 981 per volere di Adalberto di Baden, capostipite dei [[Pallavicino]], e ricostruito completamente nel 1198 dal marchese Guglielmo; conquistato nel 1438 da [[Niccolò Piccinino]], capitano delle truppe del [[duca di Milano]] [[Filippo Maria Visconti]], il maniero fu rinforzato da [[Francesco Piccinino|Francesco]] e [[Jacopo Piccinino]]; espugnato nel 1449 dal condottiero [[Alessandro Sforza]], fu assegnato nel 1472 a Lodovico Fogliani, capostipite dei [[Da Fogliano|Fogliani Sforza]], che lo mantennero fino al 1759, quando l'ultimo marchese [[Giovanni Fogliani Sforza d'Aragona|Giovanni]] lo cedette al nipote Federico Meli Lupi di Soragna; alienato alla famiglia Boccoli in seguito ai decreti [[Napoleone|napoleonici]] del 1805 relativi all'abolizione dei diritti feudali, passò nel [[1817]] ai Pettenati, che lo rivendettero durante la [[prima guerra mondiale]] spogliandolo di ogni arredo; utilizzato per anni come falegnameria, fu nuovamente alienato dopo la [[seconda guerra mondiale]] dapprima a Carlo Raggio, quindi ai Bottego, ai Tomelleri, che ne avviarono i primi importanti interventi di restauro, e infine dopo il [[1990]] all'imprenditore Camillo Catelli, che completò i lavori recuperando anche la cappella e la torre e arredò con mobili antichi le sale.<ref name="Fatti, misfatti e misteri di un millenario Castello"/>
 
== Società ==