Amigdala: differenze tra le versioni

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L'amigdala quindi fornisce a ogni [[stimolo]] il livello giusto di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, ne avvia l'immagazzinamento sotto forma di ricordo.
 
L'amigdala è dunque l'[[archivio]] della nostra [[Memoria (fisiologia)|memoria]] emozionale, per ciò [[Analisi e sintesi|analizza]] l'esperienza corrente, con quanto già accaduto nel passato: quando la situazione presente e quella passata hanno un elemento chiave simile, l'amigdala lo identifica come una associazione ed agisce, talvolta, prima di avere una piena conferma. Essendo le emozioni degli impulsi elettrici che passano per il nostro cervello, si può anche affermare che l'amigdala incassa il colpo più forte quando al suo interno vengono recepite due emozioni uguali (positive o negative) che si sommano in maniera elettrostatica. Ci comanda quindi, precipitosamente di reagire ad una situazione presente secondo paragoni di episodi simili, anche di molto tempo fa, con pensieri, emozioni e reazioni apprese fissate in risposta ad eventi analoghi.
L'amigdala può reagire prima che la [[corteccia cerebrale|corteccia]] sappia che cosa sta accadendo, e questo perché l'[[emozione]] grezza viene scatenata in modo indipendente dal pensiero cosciente, e generalmente prima di esso e cioè, non dalla mente, ma in pratica direttamente dal cervello.
 
== Anatomia ==
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== Ipersensibilità ==
L'ipersensibilità dell'amigdala è una condizione nella quale l'amigdala è iperattiva, provocando un senso costante di [[paura]], caratterizzata dal rilascio costante di [[adrenalina]] nel circolo e relativi danni psichici e psicosomatici che si riflettono nel comportamento, comunemente definito come "[[timidezza]]". Essa è poco conosciuta dagli psichiatri, che la generalizzano, trattandola come [[Disturbo depressivo|depressione]] ed [[ansia]], e la curano di conseguenza; eppure è possibile catalizzare l'adrenalina dell'amigdala ipersensibile, che serve ad innescare e rinforzare la capacità ricettiva dell'amigdala per poter controllare gli stimoli esterni di pericolo e non solo. Si parla dunque di un "radar" cerebrale. Gravigravi crisi acute possono manifestarsi quando un soggetto, diagnosticato come depresso, è curato con antidepressivi inibitori della ricaptazione delle monoamine (pazienti ritenuti a torto "resistenti agli antidepressivi" cioè a un farmaco inutile, non essendo depressi) o che impediscono l'eliminazione dell'adrenalina ([[Inibitore della monoamino ossidasi|IMAO]] ed [[Inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina|SNRI]]). La vita sociale è compromessa e quella lavorativa è preclusa a causa dell'ottundimento della lucidità proprio degli effetti dell'adrenalina sul sistema nervoso. I danni somatici evidenti sono quelli tipici dell'[[ipersurrenalismo]], riguardanti l'effetto vasocostrittore periferico e catabolizzante dell'adrenalina e del [[cortisolo]] ([[cachessia]], [[Ectomorfo|ectomorfismo]], ipertensione arteriosa, sofferenza cutanea e delle mucose, alito cattivo, carie dentaria, impotenza sessuale, [[calvizie]]).
 
Il [[ritmo circadiano]] è solitamente alterato a causa degli effetti a cascata che lo squilibrio ormonale ha sull'intero [[sistema endocrino]]. L'effetto a cascata può portare ad altri disturbi endocrini ed alimentari, ad esempio [[diabete]]. L'equilibrio minerale è alterato (forte deplezione di potassio e magnesio causata dal cortisolo). Gli stimoli ambientali sono ottusi dal sentimento preponderante, la paura; tipica è l'anoressia nel bambino, e la bulimia di risposta nell'adulto. Il soggetto è accondiscendente, non accetta la competizione, non è in grado di difendersi e di compiere atti ostili. Il trattamento prevederebbe principalmente di ristabilire l'equilibrio minerale (integrazione di potassio e magnesio); quello ambientale di evitare gli ''[[shock]]'' morali intensi (ad esempio l'interazione forzata, soprattutto con forme di autorità; il giudizio, la coercizione, le punizioni, la cattività). La legislazione italiana non prevede emolumenti pensionistici nonostante l'[[inabilità]] al lavoro (a meno che non sia fatta passare come [[Depressione maggiore|depressione grave]], il che dà diritto ad una pensione di 280 euro mensili).<ref>https://books.google.it/books?id=U6HoOkTuklgC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false</ref>.