Tazio Nuvolari: differenze tra le versioni

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[[File:Nuvolari .jpg|thumb|[[Torino]], 3 settembre [[1946]], Coppa Andrea Brezzi. Nuvolari, su [[Cisitalia]] D46, conclude al 13º posto in 1h 25'57". Mentre taglia il traguardo sventola verso il pubblico il volante.]]
 
* Lo stesso anno, durante il [[Gran Premio di Montecarlo]] corso sotto una pioggia battente, un pilota ruppe il circuito dell'[[Olio lubrificante|olio]] della propria autovettura e con questo inondò la pista in una doppia curva a S già scivolosa per l'[[acqua]]. I cinque corridori successivi, man mano che sopraggiungevano, perdevano aderenza e scontrandosi tra loro o con le barriere disseminarono quel punto della pista di rottami. Nuvolari, sopraggiunto per sesto, riuscì derapando in velocità a mantenere comunque il controllo della sua vettura, percorrendo una particolare traiettoria che gli consentì di uscire dalla doppia curva schivando tutti i rottami con la precisione di alcuni centimetri<ref name="time_obit"/>;
* Il 15 giugno [[1935]] tenta di battere sull'[[Autostrada Firenze-Mare]] (nel tratto del rettilineo di 8&nbsp;km presso [[Altopascio]]), due primati europei di velocità utilizzando l'[[Alfa Romeo 16C Bimotore]], creata da [[Enzo Ferrari]] per resistere alle [[Mercedes]] e [[Auto Union]]. La giornata scelta per il tentativo è poco felice poiché tira un forte vento, Nuvolari però prova ugualmente e parte. Mentre la macchina viaggia a circa 320&nbsp;km/h, viene investita lateralmente da una forte raffica di vento che causa una spaventosa sbandata di oltre 200 metri. Il mantovano riesce comunque a controllare l'auto, che pesa 1.300&nbsp;kg ed è molto difficile da controllare già a 150&nbsp;km/h. Nonostante l'imprevisto Tazio prosegue, neutralizza un'altra analoga sbandata poco dopo, e stabilisce due primati: percorre in 11 secondi e 50/100 il chilometro lanciato alla media di 321,420&nbsp;km/h, e in 17 secondi e 98/100 il miglio lanciato con media di 323,125&nbsp;km/h (con una punta, nell'ultimo tratto percorso, di oltre 360&nbsp;km/h). «Non avevo mai affrontato un pericolo così tremendo, nemmeno il giorno in cui presi fuoco a Pau», dichiarerà anni dopo ricordando l'episodio.
* Al volante di un'Auto Union D, conquistò il Gran Premio d'Italia del 1938.