Aldo Lampredi: differenze tra le versioni
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Nato a [[Firenze]] da famiglia povera, Lampredi frequentò le scuole tecniche a prezzo di grandi sacrifici. Impiegatosi presso una ditta di ombrelli, fu poi licenziato per aver promosso i primi scioperi della categoria. Dopo di ciò intraprese l'attività di ebanista. Nel [[1919]] fu fermato dalla polizia nel corso di una protesta contro il caro viveri. L'anno successivo aderì al [[Partito Socialista Italiano|PSI]] e alla FIGS (Federazione italiana giovanile socialista); nel gennaio [[1921]], a Firenze, partecipò al congresso della FIGS, ove si decise l'adesione al [[Partito Comunista d'Italia]]; successivamente, Lampredi assunse un ruolo importante in seno al partito comunista fiorentino<ref name=Treccani>''Dizionario Biografico degli Italiani: Lampredi, Aldo''</ref>.
Nel [[1926]] Lampredi fu arrestato a [[Roma]] dalla polizia fascista. Processato dal [[Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato|Tribunale speciale]], fu riconosciuto colpevole di insurrezione armata contro lo Stato e, per tale motivo, condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione.<ref name=Treccani /><ref>Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943'', Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 144-147</ref> Dopo aver scontato una parte della pena nelle carceri di [[Pesaro]] e di [[Civitavecchia]], nel [[1932]] beneficiò di un'[[amnistia]] e, due anni più tardi, espatriò oltralpe. In [[Francia]] strinse rapporti con gli esponenti dell'emigrazione italiana in esilio. Tra l'ottobre 1934 e il luglio 1936 Lampredi raggiunse [[Mosca (Russia)|Mosca]], dove frequentò la scuola leninista. Allo scoppio della [[guerra di Spagna]], accorse volontario a fianco della [[Seconda repubblica spagnola|repubblica spagnola]] e, operando in Spagna con il Commissariato delle [[Brigate Internazionali]] come agente del Comintern addestrato dalla Ceka sovietica,<ref>Alberto Mazzuca, ''Penne al vetriolo'', Bologna, Minerva, 2017, p. 426.</ref> strinse i primi rapporti politici con [[Luigi Longo]], il comandante ''Gallo''. Fu poi a [[Parigi]] ove si occupò dell'attività clandestina verso l'[[Italia]] ed entrò nella [[resistenza francese]]<ref>
=== Il ruolo di Lampredi nella Resistenza italiana ===
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