Dimensione parallela: differenze tra le versioni

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→‎Teoria di Everett: l'interpretazione dei "molti mondi": cancellazione di quasi tutta la sezione che scrissi io anni fa. Prossimamente continuerò a risistemare questa e altre parti della voce che aggiunsi io a quel tempo, con ampie rimozioni di parti non più giustificate o meglio trattate in altre pagine
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Attualmente l'impostazione su cui si basa la teoria a molti mondi (o realtà parallele) è apprezzata da autorevoli cosmologi che v'intravedono anche una possibile capacità esplicativa riguardo agli istanti precedenti l'inizio del nostro universo e l'origine della sua causa, ad esempio le elaborazioni quantistiche di [[Stephen Hawking]] sulla "funzione d'onda d'universo"<ref>Riportato da Michio Kaku in ''Iperspazio'', cap. 12.4. Macro Edizioni, ristampa del 2006. In questo, forse il saggio di maggior successo (presente nei consigli bibliografici sul sito web di [[Kary Mullis]]) scritto dal professore di Fisica Teorica M. Kaku (fra i più accreditati scienziati statunitensi dedicatisi alla [[teoria delle stringhe]] e sua estensione multidimensionale [[teoria delle superstringhe]]), è anche puntualizzato l'aspetto saliente dell'idea qui illustrata.</ref>.
 
Per l'ampio intreccio d'accadimenti e storie, che le sue conseguenze implicano, questo tema ha offerto fertile campo per le elaborazioni narrative su pagine e film improntati da scenari [[fantastico|fantastici]] e fantascientifici; perciò la sua prospettiva fu a volte anticipata dalla letteratura. Nell'opera scritta incominciata nei primi [[anni 1950|anni cinquanta]] da [[Clive Staples Lewis]], il ciclo delle ''[[Cronache di Narnia]]'', e terminata di pubblicare poco prima della tesi proposta da Everett, l'autore (all'incirca nel [[1950]]) nel romanzo ''[[Il leone, la strega e l'armadio]]'' pone queste battute in bocca a due suoi protagonisti: ...chiese Peter «Ci sarebbero davvero altri mondi accanto al nostro?» «Niente di più probabile» rispose il Professore...e borbottando «Ma cosa diavolo insegnano, dico io, nelle scuole?».<ref>Estrapolazione riportata da John D.Barrow in op.cit., inizio cap. IX.</ref>
 
== Dimensioni parallele in letteratura e altre rappresentazioni culturali ==
== Rappresentazioni delle dimensioni parallele nella fantascienza ==
{{vedi anche|Universi paralleli nella fantascienza}}
 
Attorno all'ipotesi dell'esistenza delle dimensioni parallele sono state create numerose ambientazioni per libri, film, fumetti e serie televisive. Il comune denominatore delle vicende raccontate è la possibilità di viaggiare o di interagire con mondi esistenti nelle varie dimensioni teorizzate dall'idea di [[multiverso]] e dall'[[interpretazione a molti mondi]] della meccanica quantistica.
Per l'ampio intreccio d'accadimenti e storie, che le sue conseguenze implicano, questo tema ha offerto fertile campo per le elaborazioni narrative su pagine e film improntati da scenari [[fantastico|fantastici]] e fantascientifici; perciò la sua prospettiva fu a volte anticipata dalla letteratura. Nell'opera scritta incominciata nei primi [[anni 1950|anni cinquanta]] da [[Clive Staples Lewis]], il ciclo delle ''[[Cronache di Narnia]]'', e terminata di pubblicare poco prima della tesi proposta da Everett, l'autore (all'incirca nel [[1950]]) nel romanzo ''[[Il leone, la strega e l'armadio]]'' pone queste battute in bocca a due suoi protagonisti: ...chiese Peter «Ci sarebbero davvero altri mondi accanto al nostro?» «Niente di più probabile» rispose il Professore...e borbottando «Ma cosa diavolo insegnano, dico io, nelle scuole?».<ref>Estrapolazione riportata da John D.Barrow in op.cit., inizio cap. IX.</ref>
 
== Note ==
<references/>