Vincenzo Bellini: differenze tra le versioni
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La musica di Bellini è un singolare connubio tra classicità e romanticismo. Classicista era la formazione ricevuta a Napoli, basata sui modelli della scuola operistica napoletana, di Haydn e di Mozart, e anche una personale tendenza a valori poetici come armonia e compostezza. Romantico era invece il pathos delle sue opere, l'importanza che le passioni e i sentimenti assumono nelle vicende rappresentate. Il punto di raccordo fra le due tendenze è la melodia, che senza venir meno a una classica sobrietà crea atmosfere sognanti, sensuali e malinconiche, vicine al romanticismo del tempo.Tale talento nel cesellare melodie della più limpida bellezza conserva ancora oggi un'aura di magia, mentre la sua personalità artistica si lascia difficilmente inquadrare entro le categorie storiografiche.
Legato ad una concezione musicale antica, basata sul primato del [[canto]], sia esso vocale o strumentale, il [[sicilia]]no Bellini portò prima a Milano e poi a Parigi un'eco di quella cultura [[Mar Mediterraneo|mediterranea]] che l'Europa romantica aveva idealizzato nel mito della [[classicismo|classicità]]. Il giovane [[Richard Wagner|Wagner]] ne fu tanto abbagliato da ambientare proprio in Sicilia la sua seconda opera, ''[[Il divieto d'amare]]'', additando la chiarezza del canto belliniano a modello per gli operisti tedeschi e tentando di seguirlo a sua volta<ref>
== Onorificenze ==
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