Bandiera della Sicilia: differenze tra le versioni

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Il significato dei colori, posizionati in ordine inverso rispetto alla odierna bandiera della Regione Siciliana, simboleggerebbe l'unione dei colori comunali di [[Palermo]] (capofila nelle ribellioni) e [[Corleone]] (in ordine, rosso e giallo), unitisi per primi nella rivoluzione che vedeva i Siciliani fronteggiare gli Angioini. Palermo era la capitale sin dal tempo dell'[[Emirato di Sicilia]], mentre Corleone era importante centro agricolo e civile dell'entroterra di Sicilia.
 
Nel [[1296]], con l'ascesa di [[Federico III di Sicilia|Federico III]], sul trono di Sicilia, viene introdotta quella che sarà la [[bandiera del Regno di Sicilia]] fino al [[1816]]. Il vessillo si presenta con una [[Inquartato in decusse|inquartatura in decusse]], ovvero in [[Decusse|croce di Sant'Andrea]]<ref>{{cita libro |cognome= Menéndez-Pidal y de Montes |nome= Faustino |titolo= El escudo de España |url= http://books.google.es/books?id=cCLL5mbUA-wC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false |lingua= es |anno= 2004 |editore= Faustino Menéndez Pidal Ed. |città= Madrid |isbn= 84-88833-02-4 |p= 149 }}</ref>: al 1° e al 4° [[Quarto (araldica)|quarto]] sono poste le [[barre d'Aragona]], mentre, al 2° e al 3° quarto, campeggiano, [[Affrontato|affrontate]] o rivolte verso il [[pennone]], le [[Aquila (araldica)|aquile]] di [[Hohenstaufen|Svevia-Sicilia]]<ref>{{cita libro |cognome= Bascapè |nome= Giacomo C. |coautori= Marcello Del Piazzo, Luigi Borgia |titolo= Insegne e simboli: araldica pubblica e privata medievale e moderna |anno= 1983 |editore= Pubblicazioni degli Archivi di Stato: Ministero per i beni culturali e ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici |città= Roma |p= 1032 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione |cognome= McCandless |nome= Byron |coautori= Gilbert Hovey Grosvenor |anno= 1917 |titolo= Our flag number: with 1197 flags in full colors and 300 additional illustrations in black and white |rivista= [[National Geographic Magazine]] |volume= Volume 32, Edizione 4 |lingua= en |p= 391 }}</ref>.
 
Nella [[Regno di Sicilia (1848-1849)|rivoluzione del 1848]], precisamente il 27 maggio, la ''Trinacria'', posta al centro del [[tricolore]] italiano, fu adottata quale simbolo dell'isola dal Parlamento siciliano:
{{citazione|Il Parlamento decreta: Che da qui innanzi lo stemma della Sicilia sia il segno della Trinacria senza leggenda di sorta.<br />Fatto e deliberato in Palermo li 28 marzo 1848.}}
La triscele fu usata anche sull'elmetto della [[Guardia nazionale siciliana]] tra il 1848 ed il 1849.
 
Lo stesso simbolo fu poi riutilizzato dai comitati rivoluzionari, ed in seguito dalle amministrazioni dell'isola nel [[1860]] sotto l'amministrazione di [[dittatura di Garibaldi|Garibaldi]], durante la [[spedizione dei Mille]]<ref>{{cita pubblicazione |cognome=Aquila |nome=Nino |anno=1970 |mese=settembre|titolo=1860-'62 : Garibaldi ed i “Mille„ in Sicilia. Documenti storici e riflessi storico-postali dell'evento |rivista=Notiziario della associazione sanitari italiani filatelisti A.S.I.F. |numero=anno XI, n. 9 |pp=40-46 }}</ref>.
 
Nel [[1944]] il [[Movimento per l'Indipendenza della Sicilia]] adottò una bandiera a strisce giallo e rosse con la triscele, come simbolo del separatismo siciliano.
 
L'[[Assemblea regionale siciliana]] nel [[1990]] approvò l'adozione di stemma e gonfalone, e nel [[2000]] dell'attuale bandiera.