Corvus: differenze tra le versioni

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Il corvo compare come animale immangiabile per gli [[ebreo|ebrei]] e quindi con una connotazione negativa,<ref>«Ecco quello che non dovete mangiare […] ogni specie di corvo […]», [[Deuteronomio]], 14, 14; «Fra i volatili terrete in abominio questi che non dovete mangiare, perché ripugnanti: […], ogni specie di corvo […]» ([[Levitico]], 11, 13-15)</ref> ma assume una valenza positiva nel [[1 Re|I libro dei Re]], ove il Signore incarica i corvi di portare cibo al [[Elia|profeta Elia]].<ref>«[…] ivi berrai al torrente ed i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo […] I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera […]» ([[1 Re]], 17, 2-6)</ref> I profeti [[Isaia]]<ref>«[…] una grande ecatombe nel paede di Edom. […] per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà. […] il gufo e il corvo vi faranno dimora», ([[Libro di Isaia|Isaia]], 34, 6-11)</ref> e [[Sofonia (profeta)|Sofonia]]<ref>«[…] farà [il Signore] di [[Ninive]] una desolazione. […] il [[Bubo|gufo]] striderà sulle finestre ed il corvo sulle soglie.», ([[Libro di Sofonia|Sofonia]], 13-14)</ref> invece lo indicano, insieme ad altri animali, come segno di desolazione. Nel [[Nuovo Testamento]] il corvo assume una valenza positiva sulle labbra di [[Gesù]]. «Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.»<ref>[[Vangelo secondo Luca|Luca]], 12, 24</ref>
 
Nella [[mitologia]] degli [[aborigeni australiani]] il corvo è molto presente, svolgendo generalmente i ruoli di ''[[trickster]]'', [[eroe culturale]] o animale [[totem]]ico, portando con sé un carico di conoscenze ataviche ed [[intelligenza]] che desta negli uomini di volta in volta sospetto o ammirazione.</br>
Secondo i [[noongar]] dell'[[Australia Occidentale]], il corvo e la [[gymnorhina|gazza australiana]] sono [[gemelli (biologia)|gemelli]], nati originariamente con le penne di colore bianco candido: i due erano molto vanitosi, ed un giorno cominciarono a litigare su chi fosse il più bello. Secondo i [[clan]] il cui [[totem]] è la gazza, essi caddero in una pozza di fango, nella quale il corvo venne inghiottito completamente (rimanendo completamente nero) e la gazza solo in parte (da cui il piumaggio bianco dorsalmente e nero ventralmente), mentre secondo i clan il cui totem è il corvo essi caddero invece in un fuoco acceso sotto il loro posatoio<ref>{{cita libro |capitolo= The Crow and the Magpie |titolo= Aboriginal Legends from the Bilbulman Tribe |anno= 1981 |titolo= Eddie Bennell & Anne Thomas |editore= Rigby, Australia |pagina= 19–20 |url= http://www.fire.nsw.gov.au/page.php?id=649}}</ref><ref>{{cita web |url= http://www.smh.com.au/entertainment/about-town/ancient-tales-of-perths-fascinating-birds-20140405-3650p.html |titolo= Ancient tales of Perth's fascinating birds |autore= Hancock, P. |sito= The Sydney Morning Herald |anno= 5 aprile 2014}}</ref>.</br>
Secondo un'altra leggenda aborigena, il corvo stava discendendo il corso del [[fiume Murray]], quando incontrò l'[[Circus approximans|albanella australasiatica]]: allo scopo di fare uno scherzo a quest'ultima, il corvo la spinse ad attaccare la tana abbandonata di un [[potoroidae|ratto canguro]], nella quale aveva piazzato degli aculei d'[[Tachyglossus aculeatus|echidna]]. Gli aculei si conficcarono nelle zampe dell'albanella, divenendo però degli artigli appuntiti che l'animale fu felice di avere acquisito<ref name=waa>{{cita libro |capitolo= Crow (Waa Wahn) |titolo= Aboriginal Mythology |anno= 1994 |autore= Mudrooroo |editore= Thorsons, London |pagina= 35–36 |url= http://www.fire.nsw.gov.au/page.php?id=655}}</ref>.</br>
Fra i [[Kulin]] del [[victoria (Australia)|Victoria]] centro-meridionale, il corvo ''Waa'' (anche noto come ''Waang'' o ''Wahn'') rappresenta l'antenato del gruppo etnico, assieme (ed in contrapposizione) all'[[aquila audace]] ''Bunjil''. Sempre secondo i Kulin (in particolar modo fra i [[Wurundjeri]], sebbene il racconto sia presente con alcune variazioni in molte nazioni aborigene), durante il [[tempo del Sogno]] il corvo riuscì a rubare il segreto del fuoco alle sette sorelle ''Karagturk'', che portavano ciascuna un tizzone ardente incastonato sul proprio bastone, senza condividerne il segreto con nessuno) per poter cucinare l'[[igname]]. L'animale, infatti, le attirò su una collina piena di serpenti promettendo loro una grande quantità di larve di [[formica]]: nella concitazione del combattimento, in cui le sorelle utilizzavano i bastoni per tener lontano i serpenti, i tizzoni caddero a terra, venendo lestamente presi dal corvo, che li nascose in una pelle di [[canguro] per poi portarli con sé in cima a un albero. Quando Bunjil l'aquila, che aveva osservato la scena, chiese a Waa del fuoco per arrostire un [[possum]], ben presto seguito da un gran numero di altri abitanti dell'''[[outback]]'': il corvo, spaventato dalla folla vociante, cominciò a gettare i tizzoni contro gli astanti, i quali per tutta risposta cominciarono a raccoglierli per portarli con sé. Fra questi ultimi c'era anche ''[[Stagonopleura|Kurok-goru]]'' (che li trasportò sul dorso, cosa che spiegherebbe secondo gli aborigeni la groppa rossa di questi uccelli), ma soprattutto dai due aiutanti di Bunjil, ''Djurt-djurt'' il [[Falco cenchroides|gheppio australiano]] e ''Thara'' l'[[Circus assimilis|albanella macchiata]], che li raccolsero quasi tutti (ed in un'altra storia li utilizzareanno per incendiare il territorio di ''Balayang'' il [[pipistrello]]): nel tafferuglio che conseguì tale azione si generò un incendio, che venne fermato da Bunjil, non prima di aver bruciato il [[piumaggio]] di Waa (che infatti è rimasto nero da quel momento in poi) ed aver causato la fuga delle Karagturk in cielo, dove sono osservabili ancor oggi sotto forma di [[Pleiadi]] (sette stelle, la cui luminosità è rappresentata secondo gli aborigeni dal tizzone ancora incandescente sul bastone)<ref>{{cita libro |capitolo= The Kanatgurk and the Crow |titolo= Australian Dreaming: 40,000 Years of Aboriginal History |anno= 1980 |autore= Jennifer Isaacs |editore= Lansdome Press, Sydney, NSW |pagina= 107–108 |url= http://www.fire.nsw.gov.au/page.php?id=653}}</ref>. Secondo altri racconti, un giorno anche i corvi lasciarono in gran numero la Terra, andando a stabilirsi in cielo formando la stella [[Canopo]]<ref name=waa/>.</br>
La contrapposizione fra il corvo e l'aquila è molto viva fra gli aborigeni: fra gli [[Yanyuwa]] del [[Territorio del Nord]], per esempio, è diffusa la credenza secondo la quale i corvi, pieni di rancore verso gli uomini (colpevoli di impedire loro di cibarsi a sufficienza, scacciandoli dalle aree dove sono intenti a nutrirsi), siano soliti aggredire (muniti di un bastone nel becco, verosimilmente un riferimento all'abilità di molte specie di manipolare degli attrezzi) le anime dei defunti durante il loro viaggio verso l'[[Aldilà]], contrastati però dai [[rapaci]]<ref>{{cita libro |titolo= Aboriginal People and Their Plants |anno= 2007 |editore= Rosenberg Publishing |isbn= 9781877058516 |pagina= 29 |autore= Clarke, P.}}</ref>.
 
== Note ==