Vetro di Murano: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ripristino alla versione 100522034 datata 2018-10-23 16:31:00 di 151.28.61.12 tramite popup |
|||
Riga 17:
All'inizio del secolo XXI Murano rimane sede di un vasto numero di fabbriche e di studi-laboratori di singoli artisti che creano ogni sorta di oggetti in vetro sia per la commercializzazione di massa sia per sculture originali.
=== Il Quattrocento
Inizialmente il vetro soffiato aveva scopo utilitaristico ed infatti se ne conserva poca documentazione, mentre nel [[1400]] a Venezia si cominciò a produrre l'oggetto in vetro anche con scopo puramente artistico-estetico. Nella seconda metà del [[XV secolo]] comparvero opere di pittori su vetro cristallino quali: Pietro de Zorzi Cortiner, Filippo de Catanei della Sirena, Valentino Ungaro, Zuane Maria Licini, Zuane Maria Leopardo ed altri i quali usarono smalti colorati fusibili. Questo vetro chiamato [[cristallo|cristallino]] poiché estremamente puro, sembrerebbe essere stato creato da [[Angelo Barovier]] (1405-1460) discendente da una famosa dinastia di vetrai ancora operativa nell'isola di Murano. Riferendoci alla creazione del cristallo, il vetro cristallino che nasce trasparente e in seguito colorato, nel XV secolo, più spesso, veniva prodotto e lasciato incolore come il [[cristallo di rocca]], quindi cristallo. Questo materiale trasparente male si sposava però con le decorazioni smalto opaco e spesso, quindi con il tempo le decorazioni divennero sempre più leggere ed eseguite a puntini smaltati o dorati, produzione che continua fino al primo quarto del XVI secolo.
=== Il Cinquecento ===
=== Il Seicento ===
Nel [[Seicento]] non vennero prodotti oggetti particolarmente innovativi, ma poi il vetro si contraddistinse per la produzione di manufatti chiamati ''à la façon de Venise'' prodotti all'estero con artigiani locali o molto spesso da maestri vetrai muranesi espatriati. Questi, assecondando il gusto dei paesi ospitanti, enfatizzarono i motivi del decoro barocco comparsi nel secolo precedente anche sul vetro colorato, come ad esempio la decorazione dei gambi sui calici denominati "ad alette" . Purtroppo questo secolo rimarcò il grande esodo dei maestri muranesi che trovarono dimora nelle grandi città del [[Nord Europa]] più per la miseria dovuta alla rigidità delle leggi repubblicane che da obiettivi economici. Ed è infatti in questo periodo che l'arte del vetro cominciò a decadere pur avendo validi artisti, dando spazio all'affermazione del [[cristallo di Boemia|vetro boemo]]. Questo vetro, nato negli anni [[Anni 1670|settanta]]-[[Anni 1680|ottanta]], più terso e pesante di quello veneziano, poteva essere lavorato con maggior facilità sia ad intaglio che ad incisione non più a graffio ma a rotella. Quindi, paradossalmente, alla fine del secolo a Venezia si imitavano le incisioni a rotella dai vetri boemi.
|