Ficana: differenze tra le versioni

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== Storia ==
 
=== Origini latine ===
 
Eccezion fatta per un frammento ceramico riferibile alla fase finale della media [[età del bronzo]], le prime testimonianze di un insediamento umano presso il sito risalgono al XII secolo a.C. circa. Questo si deduce dalla gran quantità di ceramica [[cultura villanoviana|protovillanoviana]] e in parte [[cultura appenninica|subappenninica]] in giacitura secondaria presso alcune strutture forse connesse alla fortificazione della città. Nonostante il mancato rinvenimento di tracce di abitazioni risalenti a quell'epoca, tali materiali provano l'esistenza certa di un abitato stabile nell'età del bronzo recente e finale.
 
Un'altra evidenza dell'occupazione stabile del sito durante la prima fase laziale (Bronzo finale 3) proviene da un gruppo di [[tomba a pozzetto|tombe a pozzetto]] rinvenute su una piccola altura a sud del pianoro ove sorgeva l'abitato. Le tombe in questione, abbastanza sconvolte dalle arature, presentano scarso corredo e seguono il rito dell'[[incinerazione]]. Sono in numero limitato (quindici), ma bastano a comprovare l'esistenza di un abitato risalente all'ultima fase dell'età del bronzo finale, che corrisponde alla prima fase della [[cultura laziale]] (Roma - Colli Albani I).
 
Non vi è dubbio che la città ebbe un salto qualitativo per la sua identità con la costruzione dell'[[aggere]] difensivo, risalente alla metà dell'VIII secolo a.C. circa. Questa struttura, costituita da un aggere in terra e [[tufo]] largo ben 7 m e una fossa larga 10 m, difendeva tutto il lato occidentale della piccola collina, elevandosi a difesa di essa. La struttura, di cui si è rinvenuta buona parte, era lunga 150 m circa ed il suo stato di conservazione al momento dello scavo era discreto. La città non aveva bisogno di un muro di cinta completo, in quanto ben protetta sugli altri tre lati da costoni molto ripidi, che facevano dell'abitato {{citazione necessaria|una vera e propria [[acropoli]]}} dominante la [[valle del [[Tevere]].
{{citazione necessaria|Una ipotesi di Alessandro Bedini}} propone di identificare con un primo apprestamento difensivo, riferibile già all'età del bronzo finale, in alcune strutture con andamento parallelo e perpendicolare all'aggere di VIII secolo a.C.
 
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L'insediamento, abitato dai [[Latini|"Prisci Latini"]], vive un vero momento cruciale con l'ascesa al trono di Roma di [[Anco Marzio]]. La storiografia, nonostante le varianti dei racconti, è quasi unanime nel raccontare la conquista di Ficana da parte del re intorno alla metà del VII secolo a.C. Secondo diversi autori, tra cui [[Dionigi di Alicarnasso]], [[Plinio il Vecchio]] e [[Tito Livio]], la città sarebbe stata rasa al suolo e gli abitanti deportati sull'[[Aventino]].<ref>{{Cita|Dionigi di Alicarnasso|III, 38, 3.}}</ref>
 
=== Conquista romana ===
 
Diverse sono le interpretazioni relative alla fase successiva alla conquista romana. I rinvenimenti testimoniano infatti un'occupazione del sito senza soluzione di continuità dal X al IV secolo a.C. Nulla lascia dunque pensare che l'insediamento sia stato annientato: forse Roma occupò il sito, ma invece di obliterarlo, lo annientò politicamente, annettendolo al suo regno. Michele Mattei attraverso l'analisi dei dati archeologici pubblicati, ha individuato varie aree di scavo del sito (almeno cinque) che mostrano segni di distruzione violenta proprio alla fine dell'VII secolo a.C. coeve dunque al presunto arrivo di [[Anco Marzio]], proponendo di vedere in quelle evidenze, i chiari segni del passaggio del re romano sul sito. Sito che sarebbe stato si distrutto, ma ricostruito subito dopo, non potendo Roma perdere l'occasione di possedere una città posta in un punto così strategico del territorio. In effetti, Ficana non aveva solo il controllo sulla foce del Tevere: di grande importanza per i romani era il possesso delle saline, che si trovavano pochi chilometri a ovest ed erano probabilmente sfruttate dai ficanesi stessi. Secondo la storiografia altre due città fecero le spese della spinta di conquista di Anco Marzio: ''[[Tellenae]]'' e ''[[Politorium]]''. {{citazione necessaria|La tesi dell'epigrafista Lucio Benedetti}}, {{citazione necessaria|ripresa da [[Filippo Coarelli]]}}, secondo la quale la prima delle due coinciderebbe con Ficana, sempre secondo Mattei, non trova alcun riscontro né logico né linguistico<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/32838744/Ancora_sullidentificazione_e_il_destino_dei_centri_latini_dopo_la_conquista_di_Anco_Marzio.pdf|titolo=Michele Mattei 2017, Ancora sull''identificazione e il destino dei centri latini dopo la conquista di Anco Marzio, p.12}}</ref>.
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== Ubicazione ==
Ficana era collocata sulla sponda sinistra del fiume [[Tevere]], presso l'attuale [[Acilia]], sulle piccole alture di Monte Cugno, presso la località [[Dragona (Roma)|Monti di San Paolo]]<ref>L'identificazione del Mons Draconis col monte di San Paolo è data da Antonio Nibby, in ''Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma'', 1837, Vol. 2. p.42;
l'individuazione del sito si deve alle ricognizioni di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli: {{Cita|Quilici Gigli 1971}}.</ref>, oggi ridotto a una collinetta, ma un tempo più scosceso e posto a dominare strategicamente il fiume. {{Coord|41.798558|12.359453|type:landmark}}
 
Il rinvenimento intorno al [[1869]] dell'XI [[pietra miliare|miliario]] della [[via Ostiense]]<ref>{{CIL|6|31585}}.</ref> in località [[Malafede (zona di Roma)|Malafede]], quello di una dedica a ''Mars Ficanus'' nel [[1955]] e gli scavi effettuati in maniera estensiva tra il [[1975]] ed il [[1983]] hanno consentito di identificare con sicurezza il sito dell'antica città latina<ref>{{Cita|Quilici Gigli 1971}}; v. anche {{Cita|Menghi 2003}}.</ref>. L'ultima campagna di scavo, che ha avuto luogo nel 2007, ha messo in luce dodici sepolture orientalizzanti, tra cui spiccano una vera e propria tomba principesca e due sepolture infantili estremamente ricche.
 
Gli scavi condotti a Monte Cugno hanno riportato alla luce un muro di cinta con delle abitazioni e una [[necropoli]] riferibile a un periodo che va dall'[[Periodo orientalizzante|orientalizzante medio]] (circa metà VII secolo a.C.) alla tarda età repubblicana e al primo impero. Non sono attestate, come a Decima, sepolture riferibili all'VIII secolo a.C., sicuramente presenti ma ancora da indagare. Tra i materiali dei corredi funerari si trovano diverse anfore con alto collo, spalla pronunciata e ricca decorazione sia plastica sia incisa, di una tipologia largamente attestata nel ''Latium vetus'' nel corso del VII secolo a.C. Questi oggetti sono chiara testimonianza di una grande ricchezza e di una cultura materiale raffinata che tuttavia non raggiunge il livello di altri centri (Decima Laurentina Acqua Acetosa). Questo può essere dovuto da una parte al fatto che per ora sono state poche le tombe scavate, dall'altra all'effettivo tenore di vita leggermente più basso delle aristocrazie ficanesi<ref>{{Cita|Fulminante 2003}}.</ref>.