Storia della Repubblica Italiana: differenze tra le versioni
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Tra i nuovi gruppi extra-parlamentari di estrema sinistra, che avevano quasi tutti intenti rivoluzionari, emersero l'[[Unione Comunisti Italiani (marxisti-leninisti)|Unione Comunisti Italiani]], simpatizzante di [[Mao Tse-tung]]; [[Potere Operaio]] di [[Oreste Scalzone]], che vedeva negli operai la forza propulsiva della rivoluzione; [[Movimento Studentesco (organizzazione)|Movimento Studentesco]] di orientamento [[leninismo|leninista]]; e [[Lotta Continua]] di [[Adriano Sofri]], rivolto a tematiche sociali più generiche e dedito a diffondere la cosiddetta "[[controinformazione]]".
Tra i partiti, quello che più di tutti seppe trarre vantaggio dalla contestazione fu comunque il PCI, che guadagnò terreno a spese dei socialisti. Nello stesso anno ci fu tuttavia un ''sessantotto controcorrente'', noto come la [[primavera di Praga]], ossia il tentativo della [[Cecoslovacchia]] guidata dal riformista [[Alexander Dubček]] di sottrarsi al giogo sovietico, tentativo duramente represso dall'[[Armata Rossa]]. Il PCI, la cui
Questo atteggiamento scuscitò le critiche di un folto gruppo di intellettuali comunisti, riunti intorno alla rivista ''[[Il manifesto]]'', tra cui [[Luigi Pintor]], [[Aldo Natoli]], [[Lucio Magri]], [[Rossana Rossanda]]: ''Praga è sola'' fu il titolo emblematico di quella rivista in occasione dei fatti di Praga. Dopo varie procedure alquanto macchinose, il PCI decise di espellere i dissidenti del ''Manifesto'' come già accaduto in altre circostanze.<ref>''[http://www.lastampa.it/2011/04/28/cultura/comunismo-e-ironiail-manifesto-fa-quaranta-ReB38NLg52aJf48UqwhnhJ/pagina.html Comunismo e ironia. Il manifesto fa quaranta]'', articolo di Fabio Martini su ''La Stampa'', 28 aprile 2011.</ref>
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