Bandiera d'Italia: differenze tra le versioni

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Il 12 luglio 1789, due giorni prima della presa della Bastiglia, il giornalista rivoluzionario [[Camille Desmoulins]], mentre arringava la folla parigina alla rivolta, chiese ai manifestanti quale colore adottare come simbolo della rivoluzione francese, proponendo il verde speranza oppure il blu della [[Guerra d'indipendenza americana|rivoluzione americana]], simbolo di [[libertà]] e [[democrazia]]: i manifestanti risposero "Il verde! Il verde! Vogliamo delle coccarde verdi!"<ref name=Bolzano>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=-ynpQ5lnU2EC&pg=PA174&lpg=PA174&dq=Camille+Desmoulins+coccarda+francese+verde+foglie&source=bl&ots=yh3IejczPE&sig=9lSL3O5ZuEuSstTYaZt0AGCvhjI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_mbftrsrSAhVGESwKHd2kBwoQ6AEIIDAB#v=onepage&q=Camille%20Desmoulins%20coccarda%20francese%20verde%20foglie&f=false|titolo=Giovani del terzo millennio, di Giacomo Bolzano|editore=books.google.it|accesso=9 marzo 2017}}</ref>. Desmoulins colse quindi una foglia verde da terra e se l'appuntò al cappello come segno distintivo dei rivoluzionari<ref name=Bolzano />. Il verde, nella primigenia coccarda francese, fu abbandonato dopo un solo giorno in favore del blu e del rosso perché era anche il colore del fratello del re, il [[Reazione (politica)|reazionario]] [[Conti d'Artois|conte d'Artois]], che diventò monarca dopo la [[Restaurazione]] con il nome di [[Carlo X di Francia|Carlo X]]<ref name=italia-oggi>{{cita web|url=http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2139232&codiciTestate=1|titolo=Il verde no, perché è il colore del re. Così la Francia ha scelto la bandiera blu, bianca e rossa ispirandosi all'America|editore=italiaoggi.it|accesso=9 marzo 2017}}</ref>. La coccarda francese tricolore si completò poi, in seguito a eventi successivi, con l'aggiunta del bianco, colore dei [[Borbone di Francia|Borbone]]<ref name=elysee /><ref name=ansa>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/07/14/parigi-14-luglio-la-bastiglia-e-il-rosso-della-first-lady-messicana-angelica_5ffc5fb9-5c2f-406b-ab8c-99935f5c4428.html|titolo=Presa della Bastiglia, il 14 luglio e il rosso della first lady messicana Angelica|editore=ansa.it|accesso=9 marzo 2017}}</ref>.
 
Poco dopo gli eventi rivoluzionari francesi, anche in Italia iniziarono a diffondersi estesamente gli ideali di innovazione [[Società (sociologia)|sociale]] – sulla scorta della propugnazione della [[dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino]] del 1789 – e successivamente anche [[politica]], con i primi fermenti [[Patriottismo|patriottici]] indirizzati all'[[Autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione nazionale]]: per tale motivo la bandiera francese blu, bianca e rossa diventò prima riferimento dei giacobini italiani e in seguito fonte di ispirazione per la creazione di un vessillo identitario italiano<ref name="Cita|Maiorino|p. 156"/>.
 
Le prime sporadiche dimostrazioni favorevoli agli ideali della rivoluzione francese, da parte della popolazione italiana, avvennero nell'agosto del 1789 con la comparsa, soprattutto nello [[Stato Pontificio]], di coccarde di fortuna costituite da semplici foglie verdi di alberi, che vennero appuntate sui vestiti dei manifestanti richiamando analoghe proteste avvenute in [[Francia]] agli albori della rivoluzione poco tempo prima dell'adozione della coccarda francese tricolore<ref name="Cita|Ferorelli|p. 668">{{cita pubblicazione |cognome=Ferorelli |nome=Nicola |anno=1925 |titolo=La vera origine del tricolore italiano |url=http://www.risorgimento.it/rassegna/index.php?id=10517&ricerca_inizio=0&ricerca_query=&ricerca_ordine=DESC&ricerca_libera= |rivista=Rassegna storica del Risorgimento |volume=vol. XII |numero=fasc. III |p=668}}</ref>.
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Il tricolore è spesso accompagnato dalla bandiera dell'Europa e dai vessilli degli enti locali. Nel caso di due bandiere esposte il vessillo verde, bianco e rosso va sulla destra, che è la posizione più importante, mentre se le bandiere sono dispari, il tricolore va al centro sempre per lo stesso motivo<ref name="Cita|Villa|p. 35"/><ref name="Cita|Maiorino|p. 279"/>.
 
La legge ne regolamenta anche le dimensioni<ref name="Cita|Maiorino|p. 279"/>: fermo restando le proporzioni di 2:3, che devono essere sempre rispettate, le bandiere tricolori esposte internamente agli edifici devono essere grandi 100x150 cm, con l'asta lunga 250&nbsp;cm, mentre quelle che sventolano all'esterno devono essere di 2x3&nbsp;m oppure di 3x4,5 &nbsp;m, con l'asta alta 4 o 8&nbsp;m a seconda se sia installata, rispettivamente, su un balcone oppure a terra<ref name=tricolore /><ref>{{Cita|Maiorino|pp. 279-280}}.</ref>. In caso di presenza di bandiere di altri Stati, come in occasione di visite ufficiali di personalità straniere, gli stendardi esteri non devono essere più grandi del tricolore<ref name="Cita|Maiorino|p. 280"/>.
 
I vessilli tricolori esposti devono essere sempre in ottimo stato, interamente distesi e non devono mai toccare acqua o terra<ref name=tricolore /><ref name="Cita|Maiorino|p. 280"/>. In nessun caso, sul drappo, si possono scrivere o stampare figure e scritte<ref name="Cita|Villa|p. 36"/>. Inoltre, la bandiera italiana non può essere mai utilizzata come semplice drappeggio o come tessuto di uso comune (es. per ricoprire tavoli o come tendaggio)<ref name=tricolore />.