Tolentino: differenze tra le versioni

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=== Età moderna ===
Dopo la caduta dei [[Da Varano]], la Chiesa ordinò che la città, non ancora del tutto sottomessa, fosse occupata da Piercivalle Doria comandante delle truppe degli [[Sforza]], ma anch'egli venne cacciato con una strenua battaglia. Tuttavia, la città non si riprese più, e si aprì un periodo oscuro dettato dalla sete di potere che provocò delitti, inganni e vendette. Solo nel [[1585]] [[papa Sisto V]] interverràintervenne personalmente a risolvere le ormai tristemente famose vicende tolentinati, ed eleveràelevò in quello stesso anno Tolentino al grado di città e diocesi; le famiglie nobili della città, per ringraziamento al papa della pacificazione, erigeranno al dieressero fuori delle mura la Chiesa Della Pace, tuttora esistente. Nel [[1797]] viene stipulato il [[Trattato di Tolentino]] tra [[Napoleone Bonaparte]] e [[Papa Pio VI|Pio VI]] con il quale la Chiesa devedovette accettare dure imposizioni economiche e la cessione delle Legazioni di [[Legazione di Forlì|Forlì]], [[Legazione di Ravenna|Ravenna]], [[Legazione di Bologna|Bologna]] e [[Legazione di Ferrara|Ferrara]]. Nel [[1815]] si combatté nelle vicinanze della città la [[battaglia di Tolentino]], tra [[Gioacchino Murat]] e l'esercito [[impero austriaco|austriaco]], da cui Murat uscì sconfitto.
 
Nel 1857, in contemporanea con molte città italiane, a Tolentino cominciacominciò a diffondersi la [[Società nazionale italiana|Società Nazionale]]. Già in questo periodo, la città diede segni di volersi unificare al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno Sabaudo]]. A Tolentino , Domenico Ciardoni èera corrispondente di [[Massimo d'Azeglio|Massimo D’Azeglio]] e della Società Nazionale. Nel 1859 diversi sonofurono i volontari inviati in aiuto alle truppe piemontesi impegnate nella guerra contro l’Austria. Quando nel 1860 [[Enrico Cialdini]] entraentrò nelle Marche alla guida delle truppe piemontesi, Ciardoni aveva già arruolato diversi uomini nel Corpo dei Cacciatori delle Marche per combattere durante l’occupazione del territorio di [[Ascoli Piceno|Ascoli]]. Nelle schiere dei volontari per i Cacciatori delle Marche èera presente Euclide Cagnaroni che, presso [[Grottammare]], fafece prigioniero un corpo di truppe pontificie. Lo stesso Domenico Ciardoni inviò al comitato riminese, in data 17 maggio 1860, una lettera in cui evidenziava il bisogno di ulteriore supporto:<blockquote>«''Ricevuta la vostra in data oggi stesso che domani verrà comunicata all’ordine. In evasione intanto della medesima debbo dirvi: 1) che il paese è risoluto e pronto ad eseguire tutto ciò che verrà ordinato. 2) I mezzi che qui necessitano in primo luogo sono 38 o 40 fucili con le loro rispettive abbondanti munizioni e capsule ecc.; in secondo luogo, una scorta di circa 70 o 80 scudi per l’evenienze possibili. 3) Il numero degl’individui sul quale possasi definitivamente contare è di 29; a questi però con tutta probabilità si possono unire altri 20 circa. 4) Al presente articolo si risponde che, essendo la forza politica la sola che guarnisce il paese, ed essendo questa costituita di circa 20 individui soltanto, con ogni certezza di buon esito si può affrontare e disfare; se però la superiorità crederà opportuno disporre diversamente, se ne attenderà e se ne eseguirà puntualmente l’ordine. 5) L’opinione del paese in generale è buona, ed il movimento, ben ordinato, porterebbe seco buon numero di seguaci, i quali benché ora incerti ed indifferenti invidiano le altre province non più soggette ma libere. Si ricorda che le istruzioni ed ordini siano dati a tempo, e con tutta precisione a scanso di ogni inconveniente. Nota: fra le armi richieste all’articolo due necessita ancora un 6 od 8 paia di pistole'' <ref>{{Cita libro|autore=Dante Cecchi|titolo=Storia di Tolentino|editore=|p=}}</ref>»</blockquote>A seguito dell’occupazione piemontese delle Marche, l’allora Gonfaloniere [[Domenico Silverj|Domenico Silveri]] – titolo equivalente a quello di Primo cittadino – viene confermato Sindaco di Tolentino del nuovo Regno d’Italia.
 
''“Ricevuta la vostra in data oggi stesso che domani verrà comunicata all’ordine. In evasione intanto della medesima debbo dirvi: 1) che il paese è risoluto e pronto ad eseguire tutto ciò che verrà ordinato. 2) I mezzi che qui necessitano in primo luogo sono 38 o 40 fucili con le loro rispettive abbondanti munizioni e capsule ecc.; in secondo luogo, una scorta di circa 70 o 80 scudi per l’evenienze possibili. 3) Il numero degl’individui sul quale possasi definitivamente contare è di 29; a questi però con tutta probabilità si possono unire altri 20 circa. 4) Al presente articolo si risponde che, essendo la forza politica la sola che guarnisce il paese, ed essendo questa costituita di circa 20 individui soltanto, con ogni certezza di buon esito si può affrontare e disfare; se però la superiorità crederà opportuno disporre diversamente, se ne attenderà e se ne eseguirà puntualmente l’ordine. 5) L’opinione del paese in generale è buona, ed il movimento, ben ordinato, porterebbe seco buon numero di seguaci, i quali benché ora incerti ed indifferenti invidiano le altre province non più soggette ma libere. Si ricorda che le istruzioni ed ordini siano dati a tempo, e con tutta precisione a scanso di ogni inconveniente. Nota: fra le armi richieste all’articolo due necessita ancora un 6 od 8 paia di pistole.”''<ref>{{Cita libro|autore=Dante Cecchi|titolo=Storia di Tolentino|editore=|p=}}</ref>
 
A seguito dell’occupazione piemontese delle Marche l’allora Gonfaloniere [[Domenico Silverj|Domenico Silveri]] – titolo equivalente a quello di Primo cittadino – viene confermato Sindaco di Tolentino del nuovo Regno d’Italia.
 
=== Età contemporanea ===
{{vedi anche|Resistenza nell'Alto Maceratese}}
Negli ultimi decenni del secolo haebbe inizio per la città un decisivo decollo industriale, e le sorti di Tolentino si leganolegarono a quelle nazionali, dal [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] all'avvento del [[fascismo]], dalla [[seconda guerra mondiale]] al breve ma doloroso periodo della [[Resistenza italiana|Resistenza]], in cui la città pagapagò un alto prezzo in vite umane e sacrifici èe fu per questo motivo che Tolentino trafigura tre le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]]|città perchédecorate èal statavalor militare per la guerra di Liberazione]], insignita nel [[1994]] della [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]<ref>[http://www.anpitolentino.it/storia/storia.html |Medaglia d'Argentoargento al valor militare]]</ref> per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]. Subisce

Subì molti crolli dopo le scosse del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre del [[terremoto del Centro Italia del 2016]].
 
=== Simboli ===
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{{Citazione|''drappo di rosso al [[palo (araldica)|palo]] d'argento, ornato di ricami d'oro, caricato dello stemma sopradescritto con la iscrizione centrata in oro: Città di Tolentino''<ref name=Carassai87-91 />}}
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di città.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
|motivazione = Concessione di papa Sisto V
|data = Riconferma con D.C.G. 23 aprile 1942
}}Tolentino è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]] <ref>http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliaargentovalormilitare.html</ref>:{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==