Sacco e Vanzetti: differenze tra le versioni

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non erano due rivoltelle, una era una Colt .32 semiautomatica.
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Fu in quell'anno, il 1916, che Sacco e Vanzetti si conobbero ed entrarono entrambi a far parte di un gruppo anarchico italo-americano. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], tutto il collettivo fuggì in [[Messico]] per evitare la chiamata alle armi, poiché per un anarchico non c'era niente di peggio che uccidere o morire per uno Stato. Nicola e Bartolomeo fecero ritorno nel [[Massachusetts]] al termine del conflitto, non sapendo però di essere stati inclusi in una lista di sovversivi compilata dal Ministero di Giustizia, così come di essere pedinati dagli agenti segreti statunitensi. Nella stessa lista era incluso anche un amico di Vanzetti, il tipografo [[Andrea Salsedo]], originario dell'isola di Pantelleria. Questi, il 3 maggio del [[1920]], fu trovato sfracellato al suolo alla base del grattacielo di New York dove al quattordicesimo piano aveva sede il Boi (Bureau of Investigation), dove Salsedo era tenuto illegalmente prigioniero ormai da lungo tempo, insieme a Roberto Elia.
 
Vanzetti organizzò un comizio, su invito di [[Carlo Tresca]], per protestare contro la vicenda, comizio che avrebbe dovuto avere luogo a [[Brockton (Massachusetts)|Brockton]] il 9 maggio, ma insieme a Sacco fu arrestato prima, perché trovati in possesso entrambi di una rivoltella e di una pistola semiautomatica (con relative munizioni) e Vanzetti di alcuni appunti da destinarsi alla tipografia per l'annuncio del comizio di Brockton. Pochi giorni dopo furono accusati anche di una rapina avvenuta a South Braintree, un sobborgo di Boston, poche settimane prima del loro arresto; in tale occasione erano stati uccisi a colpi di pistola il cassiere della ditta (il calzaturificio «Slater and Morrill») e una guardia giurata.
 
== Verdetto condizionato ==