Caduta della Repubblica Sociale Italiana: differenze tra le versioni

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Le rappresaglie in risposta ai sabotaggi, che colpivano spesso vittime incolpevoli, resero impopolare la RSI.
 
Dal 10 settembre [[1943]] con un drastico ordine di [[Adolf Hitler|Hitler]], in seguito attenuato ma non annullato, l'Italia fu per i tedeschi territorio di operazioni militari. La relativa legge marziale fu applicata integralmente nelle Provincie coinvolte nelle linee di combattimento, in quelle verso il [[Brennero]] (Alpenvorland-OZAV) e verso i territori sloveni annessi dai tedeschi e verso il Regno di Croazia (Adriatisches Kuestenland-OZAK).
 
Nelle due zone di Confine vennero nominati Alti Commissari che, secondo pubblica dichiarazione di Hitler, "riceveranno da me le indicazioni fondamentali per la loro attività”<ref> ''Documenti diplomatici tedeschi Serie E VI n.311''</ref>. Gli Alti Commissari furono l'SS Oberfuehrer [[Franz Hofer (Gauleiter)|Franz Hofer]], per le Provincie di Bolzano, Trento e Belluno, e SS Oberfuehrer [[Friedrich Rainer]], per le Provincie di [[Udine]], [[Gorizia]], Trieste, [[Pola]], [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e [[Lubiana]]. Hofer e Rainer non nascosero volontà annessionistiche, rispettivamente verso il [[Tirolo]] e verso la [[Carinzia]], loro territori di origine. Il 1º ottobre il Gauleiter prendeva il controllo militare e civile della Carinzia<ref>per decreto con valore retroattivo al 29 settembre ''Gazzetta Ufficiale del Litorale Adriatico n.1 del 15 ottobre 1943''</ref><ref>[[Franco Filanci]]. ''Trieste, tra alleati e pretendenti, ediz. Poste Italiane – Museo Postale dicembre 1995”</ref>.