Nebbiolo: differenze tra le versioni
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Il Nebbiolo ha le sue prime citazioni storiche alla fine del Duecento, per la sua presenza in vari luoghi, primariamente in [[Piemonte]], soprattutto per l'[[Astigiano]] e le [[Langhe]]: nel 1431 è citato negli statuti di [[La Morra]] assieme al Pignolo. Solo a partire dal XIX secolo il Nebbiolo viene frequentemente citato nelle opere dei più famosi [[ampelografia|ampelografi]].
== Zone di coltivazione ==
È coltivato in particolar abbondanza in [[Piemonte]] nelle [[Langhe]] e nel [[Roero (territorio)|Roero]] in [[provincia di Cuneo]] e nell'Alto Piemonte dove possiamo indicare le sottozone del [[Canavese]] soprattutto nel comune storico di [[Carema]] in [[provincia di Torino]], del [[provincia di Biella|Biellese]], dell'Alto [[provincia di Vercelli|Vercellese]] e del [[provincia di Novara|Novarese]]. È presente anche nell'[[provincia di Asti|Astigiano]] seppure in quantità minore.<br />
Al di fuori del Piemonte è ampiamente diffuso nella Bassa [[Valle d'Aosta]], ancor più in [[Valtellina]] ove costituisce la base per la produzione dei DOCG [[Valtellina superiore]] e [[Sforzato di Valtellina|Sforzato o Sfursat]]. È presente anche in [[Franciacorta]] e a [[Luras]] in [[Sardegna]] settentrionale, dove è denominato "Nebiolo". Dai primi anni del XXI secolo viene coltivato anche nei comuni di [[Angera]] e [[Azzate]] in [[Provincia di Varese]]. {{senza fonte|Dal XVIII secolo fu introdotto da piemontesi anche nella zona di Gubbio in provincia di Perugia.}}
== Caratteristiche morfologiche ==
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