Windsurf: differenze tra le versioni

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Ho inserito una breve descrizione offerta dal CDS (Centro Diffusione Surf) che negli anni 80 contribuì a creare opinione, offrire servizi ed organizzare regate per gli aderenti. Una testimonianza di Sergio Coppola (e-mail: sergio@coppola.com - www.sergiocoppola.com)
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In quegli anni nacquero altri marchi come HiFly e [[Windglider]] che fecero anche la fortuna dei coniugi Schweitzer, detentori del brevetto, ai quali andavano i proventi delle ''[[Royalty|royalties]]'' pagate da tutte le aziende produttrici. Nel 1981 Brockhaus lasciò la Mistral per creare il futuro di questo sport con un nuovo marchio: F2 (''Fun & Function''), che presto sarebbe diventato famoso in tutto il mondo grazie anche ad un team di atleti tra cui figurava un nuovo astro nascente, il danese trapiantato alle isole Canarie [[Björn Dunkerbeck]].
 
Nel 1980 viene fondata a Milano CDS (Centro Diffusione Surf), colmando un bisogno del mercato italiano. Nel giro di due anni vennero aperti alcuni negozi in franchising (circa 10) che proponevano le vele, le tavole e gli accessori personalizzati o creati per CDS. Il successo fu notevole e presto furono aperte 4 scuole di Windsurf che ebbero grande successo. CDS diventa in breve una sorta di Associazione dedicata ad uno sport non ancora molto praticato in Italia. Le riviste di settore: Il Giornale della Vela, direttore Mario Oriani e SURF di Silvio Mursia Editore, dedicarono al CDS (Centro Diffusione Surf) molto del loro spazio e furono organizzati eventi all'Auditorium San Fedele nei quali venivano proiettati filmati di Surf estremo e ogni anno seguiva una cerimonia di premiazione degli atleti distintosi in regata nell'anno. In giuria era presente anche il Presidente della FIV. Federazione Italiana Vela.
 
Nei primi [[anni 1980|anni ottanta]] cominciarono ad arrivare immagini fotografiche spettacolari da oltreoceano, in particolare dalle Hawaii, patria di [[Robby Naish]], mito indiscusso del ''windsurf''. Il giovane Naish, nel 1976 campione mondiale ''Windsurfer'' ad appena 13 anni, decise di affrontare le onde hawaiiane con la tavola a vela. Presto si rese conto che il ''Windsurfer'' con i suoi 22 kg di peso e un notevole dislocamento non era adatto a quelle condizioni. Così, grazie all'aiuto del padre, creò il primo ''sinker'' (un primo modo per definire le tavole corte e con poco volume che prevedono la "partenza dall'acqua"), adattando un ''Mistral Competition'' che veniva accorciato tagliandolo all'altezza della scassa di deriva. Con questo prototipo Naish affrontava le onde, saltandole e surfandole, dando vita ad una nuova disciplina: il ''funboard''.