Origene: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
La vicenda origenista non riguarda direttamente la vicenda biografica di Origene. Ho spostato tutto nella voce Origenismo. |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 62:
== Opere ==
Pochi autori furono
=== Scritti esegetici ===
Riga 100:
== Eredità culturale ==
Durante la sua vita, Origene con i suoi scritti, i suoi insegnamenti, e i rapporti interpersonali esercitò un'enorme influenza. [[Firmiliano di Cesarea]], che si considerava suo discepolo, visse con lui per un lungo periodo per trarre profitto dalla sua cultura<ref>Eusebio, ''Historia ecclesiastica'', VI, 26; Palladio, ''Hist. Laus.'', 147.</ref>. [[Alessandro di Gerusalemme]], suo allievo alla scuola catechetica divenne suo fedele e intimo amico (Eusebio, VI XIV), così come Teotisto di [[Cesarea marittima|Cesarea]] {{chiarire|che lo ordinò|Non era già stato ordinato?}}<ref>Fozio, Cod. 118.</ref>. [[Berillo di Bostra]], che Origene aveva redento dall'eresia, gli fu profondamente legato<ref>Eusebio, VI, 33; Girolamo, ''De viris illustribus'', LX.</ref>. [[Anatolio di Laodicea]] tessé le sue lodi nel ''Carmen Paschale''<ref>P. G., X 210.</ref>. Il dotto [[Giulio Africano]] lo consultò: se ne conosce la replica da parte di Origene<ref>P. G., XI 41-85.</ref>. [[Ippolito di Roma]] apprezzò grandemente il suo valore<ref>Girolamo, ''De viris illustribus'', LXI.</ref>. [[Dionisio di Alessandria]], suo alunno e successore alla scuola catechetica, quando divenne [[Patriarcato di Alessandria|patriarca di Alessandria]] gli dedicò il trattato ''Sulla Persecuzione''<ref>Eusebio, VI, 46.</ref> e, alla notizia della sua morte, scrisse una lettera in cui si profuse in numerosi elogi verso il suo maestro <ref>Fozio, Cod. 232.</ref>. [[Gregorio Taumaturgo]], che fu suo allievo per cinque anni a Cesarea, gli dedicò un [[panegirico]]. Non c'è prova che [[Eraclio di Alessandria|Eraclio]], suo discepolo, collega, e successore alla scuola catechetica, prima di essere elevato al Patriarcato di Alessandria, vacillasse nella sua amicizia. Il nome di Origene era così apprezzato che quando si doveva por fine a uno [[scisma]] o mettere a tacere un'eresia, veniva fatto appello alla sua figura.
Dopo la morte, la sua reputazione continuò a crescere. [[Panfilo di Cesarea]], martirizzato nel [[307]], compose, insieme a Eusebio, un<nowiki>'</nowiki>''Apologia di Origene'' in sei libri, dei quali solo il primo è stato conservato, in una traduzione latina di Rufino<ref>P. G., XVII 541-616.</ref>. Origene, a quei tempi, aveva molti altri apologisti i cui nomi ci sono ignoti (Fozio, Cod. 117 e 118). Anche i successivi direttori della scuola catechetica continuarono a seguire le sue orme. Teognosto, nel suo ''Hypotyposes'', secondo Fozio<ref>Cod. 106.</ref>, lo seguì addirittura troppo da vicino, sebbene la sua opera fosse approvata da [[Atanasio di Alessandria]]. Girolamo, addirittura, indicava [[Pierio]] col soprannome di ''Origenes iunior''<ref>''De viris illustribus'', LXXVI.</ref>. [[Didimo il Cieco]] compose un'opera per spiegare e giustificare gli insegnamenti contenuti nel ''De principiis''<ref>Girolamo, ''Adv. Rufin.'', I, 6.</ref>. Atanasio non esitava a citarlo con grandi encomi<ref>''Epist. IV ad Serapion.'', 9 e 10.</ref> e spiegava che dovesse essere interpretato non letteralmente<ref>''De decretis Nic.'', 27.</ref>.
Riga 122:
In un primo momento, partendo dalla tripartizione platonica ([[Platone]] distingue tra «carne», «mente» (νοῦς) e «anima» (ψυχή), Origene affermava che i testi della Sacra Scrittura dovevano essere letti secondo tre prospettive: la "lettura carnale", la "lettura psichica" e la "lettura pneumatica" (corrispondenti, rispettivamente, al senso grammaticale, al significato per l'anima ed alla dimensione [[escatologia|escatologica]]). C'era dunque un legame profondo tra l'uomo e la Bibbia, tra l'interpretazione della Bibbia e le fasi della salvezza<ref>L'interpretazione degli antichi della lettera (o corpo) di un testo è diversa da quella odierna. Oggi si indaga sul senso letterale, mentre Origene indagava {{chiarire|in|o "il"?}} senso grammaticale, il letterale in opposizione al significato figurato. Per questo i significati che Origene legava alle parole erano diversi da quelli che attualmente vengono loro legati.</ref>.
* Le Sacre Scritture devono essere interpretate in una maniera degna di Dio, loro unico autore;
* Il senso "corporale" (o letterale) delle Sacre Scritture non deve essere seguito quando questo comporti
I problemi sorgono dall'applicazione di queste regole. Sebbene egli stesso li indicasse come eccezioni, Origene
=== Subordinazione delle Persone Divine ===
|