Mostra internazionale d'arte cinematografica: differenze tra le versioni

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La scuola dell'Est europeo, premiata già con il Gran premio della Giuria internazionale ottenuto nel [[1947]] dall'opera del cecoslovacco [[Karel Steklý]], ''[[Sirena (film 1947)|Siréna]]'', si impone nuovamente grazie alla presenza di nuovi validi autori, tra i quali meritano una citazione [[Andrzej Wajda]] e [[Andrzej Munk]].
 
Dopo l'exploit negli [[anni 1940|anni quaranta]] dei primi film [[Neorealismo (cinema)|neorealisti]], gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] segnano l'arrivo sugli schermi del festival di due tra i più grandi ed amati registi italiani del dopoguerra, [[Federico Fellini]] e [[Michelangelo Antonioni]], che vengono consacrati proprio dalla loro presenza al Lido. Contemporaneamente ai grandi maestri, si affaccia una serie di giovani emergenti, promettenti volti nuovi di un panorama nazionale in grande ascesa, quantitativa e, soprattutto, qualitativa, che daranno vita al periodo forse più brillante del cinema italiano sul piano internazionale. A [[Venezia]] si presentano nel 1958 [[Francesco Rosi]], con ''[[La sfida (film)|La sfida]]'', e soprattutto [[Ermanno Olmi]], con l'opera prima ''[[Il tempo si è fermato (film 1958)|Il tempo si è fermato]]'', datata 1959.
 
Nonostante la grande fama ed il prestigio ottenuto, il [[cinema italiano]] non viene adeguatamente premiato al festival, scatenando roventi polemiche. Due episodi accendono lunghe discussioni: il [[Leone d'oro]] non assegnato a [[Luchino Visconti]], né nel 1954 per ''[[Senso (film)|Senso]]'', a favore del film ''[[Giulietta e Romeo (film 1954)|Giulietta e Romeo]]'' di [[Renato Castellani]], né nel [[1960]] per ''[[Rocco e i suoi fratelli]]'', questa volta in favore di un film d'oltralpe, ''[[Il passaggio del Reno]]'' di [[André Cayatte]]. Il massimo riconoscimento gli verrà conferito solo nel [[1964]], quando ''[[Vaghe stelle dell'Orsa...]]'' vince finalmente l'ambito premio.