Opposizione delle Chiese al nazismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Attiam (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Attiam (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 40:
and the Jews, p.251, New York: Hawthorn Books, Inc., 1967) ]</span></ref>
 
Molti prelati, inoltre, presero posizioni pubbliche fortemente ostili al nazismo nel corso di tutti gli anni '30: grande rilevanza internazionale ebbe per esempio la dichiarazione del [[Cardinale]] [[George William Mundelein]] che definì [[Hitler]] "un pazzo imbianchino", dichiarazioni per le quali era stato elogiato da [[Papa Pio XI]]<ref>{{Cita web|url=https://www.uccronline.it/2013/06/05/pio-xii-e-i-tentativi-di-affrontare-il-nazismo-con-la-diplomazia/|titolo=Pio XII e i tentativi di affrontare il nazismo con la diplomazia}}</ref>. Anche le posizioni del vescovo di Münster [[Clemens August von Galen]] contro la soppressione delle "vite indegne di essere vissute" (cioè dei portatori di handicap) predisposto dal regime nazista, suscitarono l'ira dei capi nazisti, tanto che Martin Bormann chiese l'impiccagione di von Galen, ma Joseph Goebbels convinse Hitler ad attendere la vittoria finale per pareggiare i conti. Lo stesso Hitler ribadì il concetto affermando "Quando avrò risolto tutti gli altri miei problemi, farò i conti con la Chiesa. Allora essa vedrà i sorci verdi."<ref><span class="reference-text">Citato in "Memorie del III Reich" di A. Speer, cap.IX, p. 148 – Oscar Storia, Mondadori.</span></ref> Anche il vescovo [[Konrad von Preysing Lichtenegg Moos]], come portavoce dell'episcopato germanico, denunciò pubblicamente le
violazioni del Concordato del 1933 commesse da Hitler e le persecuzioni
contro i sacerdoti e le associazioni cattoliche. Inoltre intervenne su