Riflesso condizionato: differenze tra le versioni

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Associando per un certo numero di volte la presentazione di [[carne]] ad un [[cane]] con un suono di campanello, alla fine il solo [[suono]] del campanello determinerà la salivazione nel [[Canis lupus familiaris|cane]]. La salivazione è perciò indotta nel cane da un riflesso condizionato provocato artificialmente.
 
Pavlov approntò la fase di condizionamento: dava da mangiare al cane ogni qualvolta si presentava il suono del campanello. Dopo varie ripetizioni, lo stimolo del campanello si trasformava in stimolo condizionato capace di produrre da solo una risposta, questa volta condizionata, di salivazione. Pavlov si rese anche conto che, più corto era il tempo fra la suoneria e l'arrivo del cibo, più rapido era l'apprendimento del riflesso.<ref>T.L. Brink (2008) Psychology: A Student Friendly Approach. "Unit 6: Learning." pp.&nbsp;97–98 [http://www.saylor.org/site/wp-content/uploads/2011/01/TLBrink_PSYCH06.pdf], in inglese</ref><ref>{{cita pubblicazione |coautori=Gallistel, R.; Gibbon, J. |anno=2000|titolo=Time, rate and conditioning |rivista=Psychological Review|volume=107 |pp=289-304|lingua=inglese }}</ref>
 
Lo ''stimolo incondizionato'' è qualsiasi stimolo che naturalmente evoca un comportamento riflesso, ad esempio la salivazione in seguito alla vista/odore del cibo; ''risposta incondizionata'' è il comportamento riflesso, come ad esempio la salivazione, evocato da uno [[stimolo]] incondizionato; ''stimolo neutro'' è uno stimolo che non ha alcun significato per l'[[organismo]] (campanello). Quando è associato a uno stimolo incondizionato, lo stimolo neutro può diventare uno stimolo condizionato.<ref name = "Bouton">{{cita libro | M.E. | Bouton | Learning and Behavior: A Contemporary Synthesis | 2007 | Sinauer | Sunderland, MA}}</ref>