Paolo di Tarso: differenze tra le versioni

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È stato l'«[[apostolo]] dei [[Gentili]]»,<ref>Paolo dà di se stesso questa definizione in {{passo biblico2|Rm|11,13|b}} e {{passo biblico2|Gal|2,8|b}}.</ref> ovvero il principale (secondo gli ''[[Atti degli Apostoli]]'' non il primo<ref>Secondo il testo degli [[Atti degli Apostoli]], Paolo rivolse la sua predicazione prevalentemente ai pagani; non fu però il primo a operare in tal senso, in quanto [[Pietro apostolo|Pietro]] convertì il [[centurione]] romano Cornelio ({{passo biblico2|At|10|b}}) prima della predicazione itinerante di Paolo.
 
Ma mentre sia [[Gesù]] (in occasione del famoso episodio della Cananea) che [[Pietro apostolo|Pietro]] (in ossequio agli insegnamenti di [[Gesù]]) dimostrarono sempre e comunque una predilezione per i Giudei, accettando gli "altri" nella propria comunità solo dopo un'eccezionale dimostrazione di Fede già in essi presente (dimostrazione che rendeva dunque i pagani l'eccezione, e gli Israeliti la regola), Paolo fu il primo a parificare tutta l'umanità, convertendo anche i pagani "da zero", piuttosto che rivolgersi solo a coloro che erano, in fondo, già convertiti, come la Cananea a il Centurione Cornelio.</ref>) [[missionario]] del [[Vangelo]] di [[Gesù]] tra i [[paganesimo|pagani]] [[Grecia antica|greci]] e [[Storia romana|romani]]. Secondo i [[Bibbia|testi biblici]], Paolo era un [[Ebrei|ebreo]] [[ellenismo|ellenizzato]], che godeva della [[cittadinanza romana]]. Non conobbe direttamente [[Gesù]], sebbene a lui coevo, e, come tanti connazionali, avversava la neo-istituita [[Chiesa (comunità)|Chiesa cristiana]], arrivando a perseguitarla direttamente. Sempre secondo la narrazione biblica, Paolo si convertì al cristianesimo mentre, recandosi da [[Gerusalemme]] a [[Damasco]] per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce del Signore, che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?".<ref>"[...] e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»" ''Atti degli Apostoli,(9, 1-22)''</ref> Reso cieco da quella luce 'divina' (plausibilmente dovuta a un fulmine), Paolo vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città, [[Anania di Damasco|Anania]]. L'episodio, noto come "[[conversione di Paolo]]", diede l'inizio all'opera di evangelizzazione di Paolo.
 
Come gli altri primi missionari cristiani, rivolse inizialmente la sua predicazione agli ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai «[[Gentili]]». I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono in principio l'[[Arabia (provincia romana)|Arabia]] (attuale [[Giordania]]), poi soprattutto l'[[Acaia (provincia romana)|Acaia]] (attuale [[Grecia]]) e l'[[Asia (provincia romana)|Asia minore]] (attuale [[Turchia]]). Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica, che volevano imporre ai pagani convertiti l'osservanza dell'intera legge religiosa ebraica, ''in primis'' la [[circoncisione]]. Paolo si oppose fortemente a questa richiesta e, con il suo carattere energico e appassionato, ne uscì vittorioso. Fu fatto imprigionare dagli ebrei a [[Gerusalemme]] con l'accusa di turbare l'ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell'imperatore – come era suo diritto, in quanto [[Cittadinanza romana|cittadino romano]] – Paolo fu condotto a [[Roma]], dove fu costretto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo però a continuare la sua predicazione. Morì vittima della [[persecuzione di Nerone]], decapitato probabilmente tra il 64 e il 67.