Clarice Orsini: differenze tra le versioni

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Fra le opere di Lorenzo, non risultano poesie dedicate alla consorte (come quelle dedicate in gioventù a sue muse ispiratrici quali [[Lucrezia Donati]]) ma se si considera il contesto del tempo, ciò non stupisce né rappresenta indizio di freddezza verso la moglie: la lirica di Lorenzo seguiva la scuola trobadorica e le teorie di [[Andrea Cappellano]] secondo cui l'[[Amor cortese|''Amor Cortese'']] può essere soltanto [[Adulterio|adulterino]] ed un gioco di ruoli con forte componente fantastica, escludendo quindi un rapporto matrimoniale. Secondo la mentalità di quel tempo, dedicare quel tipo di poesia alla propria moglie, quindi la compagna ufficiale e legittima, poteva essere visto come inconsueto e perfino di poco gusto.
 
Nonostante le differenze fra loro ed il fatto che il matrimonio fu combinato, la corrispondenza fra i due mostrava toni di affetto e rispetto reciproco e vi sono motivi di credere che un sentimento sincero legava i due, oltre all'amore che entrambi nutrivano per i loro figli. <ref>{{Cita libro|autore=William Roscoe|titolo=The Life of Lorenzo de Medici, Called the Magnificent|url=https://books.google.it/books?id=F-gRAAAAYAAJ}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=Christopher Hare|titolo=The Most Illustrious Ladies of the Italian Renaissance|p=61,71|ISBN=9781605204758}}</ref>A differenza di suo padre e suo nonno, Lorenzo non ebbe figli illegittimi ed ebbe la numerosa prole solo da Clarice. Inoltre, non si conoscono sue amanti durante il matrimonio, fatto anche questo inconsueto per il tempo. <ref name=":1">{{Cita libro|autore=Franco Cardini e Barbara Frale|titolo=La Congiura: Potere e vendetta nella Firenze dei Medici|p=|ISBN=9788858134559}}</ref>
 
Secondo le cronache del tempo, Clarice ebbe una certa influenza su Lorenzo e per questo motivo molti si rivolgevano a lei per chiedere favori ed aiuti di varia natura al marito. Oltre ad aiutare suo fratello [[Rinaldo Orsini (arcivescovo)|Rinaldo]] ad ottenere la carica di Arcivescovo di Firenze, furono diverse le persone, anche del popolo, che Lorenzo aiutò dopo l'intercessione di sua moglie o su sua richiesta. Clarice, inoltre, si tenne sempre informata sugli eventi politici e militari che avvenivano nel paese. <ref name=":0" />
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{{Citazione|''Troppo spesso sono costretto a dare solicitudine, e molestia a V. Beatitudine per i casi, che tutto giorno ne prepara la fortuna, e la divina disposizione, a la quale, come non è possibile resistere, così sarìa conveniente, che ciascuno li acquiescessi, e pazientemente sopportassi quello, che dà la sua bonità così dolce, come amata. Ma la morte della Clarice mia carissima, e dolcissima consorte nuovamente successa me è stata, ed è di tanto danno, pregiudicio, e dolore per infinite cagioni, che ha vinto la mia pazienzia, ed obdurazione nelli affanni, e persecuzioni della fortuna, la quale non pensavo, che mi potessi portare cosa, che mi facesse molto risentire. E questo, per essere privato di tanto dolce consuetudine, e compagnìa, certamente ha passati i termini, e mi ha fatto, e fa risentire tanto cordialmente, che non truovo luogo.
''Pure, come non resto pregare nostro Signor Dio, che mi dia pace, così ho ferma speranza nella sua bontà infinita, che porrà fine al dolore, e non manco a tante spesse visitazioni, quali in simili amarezze me ha fatte da qualche tempo in qua. E quanto io posso umilmente, di cuore supplico a V. B., che si degni di fargliene simili preci, le quali so quanto siano per farmi giovamento. Ed a quella, ed a’ suoi santi piedi umilmente mi raccomando.''''<ref>{{Google books|-IhCAAAAcAAJ|"Lettere al S. P. Innocenzio VIII Di Lorenzo de' Medici, 18}}</ref>}}
 
 
== Discendenza ==