Tangenziale Est di Roma: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m clean up
Riga 180:
Già il piano regolatore del 1909 redatto da [[Edmondo Sanjust di Teulada|Edomondo Sanjust di Teulada]] prevedeva la costruzione di un ampio viale di circonvallazione largo 60 metri e lungo 25&nbsp;km che collegasse i quartieri di San Giovanni a Sud, piazza Bologna a Est, piazza Mazzini e il Flaminio a Nord, Villa Paphili e gli insediamenti sulla Portuense a Ovest, costituendo altresì il limite all'espansione del tessuto urbano<ref>{{Cita libro|autore=|nome=Marco|cognome=Pietrolucci|titolo=La città del Grande Raccordo Anulare|url=https://books.google.com/books?id=uLLZCgAAQBAJ|accesso=2016-09-10|data=2015-10-28|anno=|editore=Gangemi Editore spa|città=|lingua=it|p=|pp=73-75|ISBN=9788849293203}}</ref>.
 
Le origini della Tangenziale Est, come oggi concepita, risalgono agli [[anni 1950|anni cinquanta]] quando, in concomitanza con lo [[Urbanistica a Roma tra il 1870 e il 2000#La capitale democratica e cristiana|sviluppo urbanistico del secondo dopoguerra]], si iniziò a ipotizzare la costruzione di un asse viario a scorrimento veloce che potesse collegare i quartieri settentrionali a quelli meridionali di Roma. Già nel [[1946]] un comitato di urbanisti costituito presso il Comune di Roma aveva tracciato un'ipotesi di grande viabilità che, allontanandosi dalle previsioni dell'allora vigente piano regolatore del [[1931]], prevedeva due assi di scorrimento tangenziali al centro cittadino, uno a Ovest e l'altro a Sud.<ref>[[Italo Insolera]]: ''[[Roma moderna|]]''Roma moderna'']], [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], prima edizione 1962, ultima edizione 2011 con i contributi di [[Paolo Berdini]].</ref> Il secondo, appunto, ricalca in parte il tracciato dell'attuale Tangenziale Est. Nel [[1960]], in occasione delle [[Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi tenutesi a Roma]], fu costruita un'arteria a scorrimento veloce che collegava la [[via Salaria]] con l'area del [[Foro Italico]] e dello [[Stadio Olimpico (Roma)|Stadio Olimpico]] attraversando [[Monte Antenne]], [[Tor di Quinto]], [[Ponte Milvio]] e le colline della Farnesina. Tale strada, realizzata sfruttando l'area di sedime e le gallerie originariamente destinate per l'[[Cintura Nord#Prima linea|arco settentrionale]] di un anello ferroviario<ref name="an" /><ref name="ric17">Morando, ''Ricordi di Rotaie'' (Ns Roma 17/27)</ref><ref name="abb" />, denominata via del Foro Italico ma più nota come via Olimpica,<ref>La strada faceva parte di un'operazione promossa dal Comune di Roma con il finanziamento del Ministero dei Lavori pubblici, che prevedeva la realizzazione di una serie di infrastrutture viarie a servizio degli impianti sportivi. La "via Olimpica" ricomprendeva alcuni tratti stradali già esistenti (ad esempio, le circonvallazioni Clodia e Trionfale, viale Cipro, circonvallazione Gianicolense, via Oderisi da Gubbio, viale Marconi, ecc.), la ristrutturazione di quelli esistenti (lo snodo tra via Anastasio II e via Aurelia e tra viale Marconi e viale Cristoforo Colombo, il cavalcavia di via Quirino Maiorana, ecc.) e la creazione di nuovi assi di scorrimento (via del Foro Italico, via Leone XIII) ([[Italo Insolera]] : ''Roma moderna'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], prima edizione [[1962]], ultima edizione [[2011]] con i contributi di [[Paolo Berdini]]).</ref> costituì il primo tratto di quella ''circonvallazione urbana'', che poi sarebbe stata in seguito identificata come Tangenziale Est. Il tracciato eseguito fu poi recepito dal [[Piano Regolatore Generale]] del [[1962]].
 
=== La costruzione (1963-1975) ===