Antonio de Torres Jurado: differenze tra le versioni

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m Corretto numero e data della chitarra in foto, corretto imprecisa catalogazione delle chitarre (FE e SE), commentato arbitrarie e personalissime opinioni circa gli strumenti di Torres, commentata una frase sbagliata nel contenuto e discutibile nella sostanza, oltre a essere totalmente senza fonte.
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== La produzione ==
[[File:Guitarra de Torres.jpg|thumb|Chitarra Torres FE 0914 (18591862) nel Museu de la Música di Barcellona]]
Le chitarre di Torres vengono distinte in due epoche:
Le chitarre di Torres vengono distinte in due epoche. La prima (chitarre il cui numero di catalogo si fa iniziare con FE), di quando si trovava a [[Siviglia]], dal [[1852]] al [[1870]]; la seconda (chitarre con SE), dopo il ritorno ad [[Almería]], dal [[1871]] al [[1893]]. Le chitarre che costruì erano talmente superiori a quelle dei suoi contemporanei, che il loro esempio cambiò il modo di costruire lo strumento, dapprima in [[Spagna]], poi nel resto del mondo.
 
Benché esse non abbiano un suono particolarmente potente secondo gli standard moderni, producono però un timbro chiaro, bilanciato, definito e rotondo ed una notevole proiezione. Non solo le sue chitarre (sono oltre 150 quelle di cui si ha notizia) vennero ampiamente imitate e copiate, poiché Torres non firmò mai le sue creature e numerò solamente quelle della seconda epoca; ma nel corso degli anni furono anche attribuiti a lui molti falsi, alcuni costruiti da liutai conosciuti ed esperti. Si dice che, una volta costruita la cassa armonica della chitarra, vi urlasse all'interno frasi o, più spesso, versi incomprensibili per verificare il suono risultante, prima di aggiungere il manico.
* la prima (chitarre non numerate da Torres per le quali si fa riferimento alla catalogazione non ufficiale di José Luis Romanillos presentata nel suo libro ''Antonio de Torres. Guitar Maker: His Life and Work'', dove "FE" sta a intendere ''First Epoque''), di quando si trovava a [[Siviglia]], dal [[1852]] al [[1870]];
* la seconda (chitarre numerate da Torres con la sigla, anteposta al numero progressivo, "SE" che sta ad intendere ''Segunda Epoca''), dopo il ritorno ad [[Almería]], dal [[1871]] al [[1893|1892]].
 
Le chitarre che costruì erano talmente superiori a quelle dei suoi contemporanei, che il loro esempio cambiò il modo di costruire lo strumento, dapprima in [[Spagna]], poi nel resto del mondo. <!-- Pura opinione personale di chi scrive, senza fonte e senza sostegno di alcun dato od opinione autorevole. --> Non solo le sue chitarre (sono oltre 150 quelle di cui si ha notizia) vennero ampiamente imitate e copiate, poiché Torres non firmò mai le sue creature e numerò solamente quelle della seconda epoca; ma nel corso degli anni furono anche attribuiti a lui molti falsi, alcuni costruiti da liutai conosciuti ed esperti. <!-- Falso e impreciso: le chitarre di Torres NON sono costruite in modo che la cassa sia completamente assemblata e poi il manico innestato, al pari dei violini o delle chitarre folk. Il manico è un tutt'uno nella costruzione. Ad ogni modo manca una qualsiasi fonte per l'affermazione riportata degli urli e delle frasi urlate.
Circa il mio commento: è il mio lavoro e ne ho restaurate sei. -->
 
== Lista di chitarre costruite ==
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* FE 10A ([[1859]]): probabilmente appartenuta a [[Miguel Llobet]]; ora fa parte di una collezione privata ([[Tokyo]], [[Giappone]]);
* FE 13 ([[1860]]): sarebbe appartenuta a [[Miguel Llobet]], che l'avrebbe usata in concerto; poi posseduta da [[Herman Hauser|Hermann Hauser]] I, che da essa avrebbe tratto ispirazioni per i suoi strumenti; ora nella collezione Günter Mainz ([[Kassel]], [[Germania]]);
* FE 14 ([[1862]]): chitarra con fondo e fasce in cartapestacartone (''cartónpapier piedramâché''), ora presso il ''Museu de la Música'' ([[Barcellona]], [[Spagna]]), n° d'inventario MDMB 625;
* FE 16 ([[1863]]): appartenuta ad [[Emilio Pujol]]; ora presso lo ''Institut d'Estudis Ilerdencs'' ([[Lérida]], [[Spagna]]);
* FE 17 ([[1864]]): inizialmente costruita da Torres per uso personale, venne acquistata a Siviglia nel [[1869]] da [[Francisco Tárrega]]; fondo e fasce sono in [[acero]]; nel 1897 fu riparata da Enrique García, Barcellona; fu venduta da Vicente Tárrega (fratello di Francisco) a Domingo Prat nel [[1917]]; ora nella collezione Prat Pallares ([[Barcellona]], [[Spagna]]);