Giulia Soemia: differenze tra le versioni

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Nel 217 il cugino, l'imperatore [[Caracalla]], fu assassinato. Il suo successore, [[Macrino]], permise alla famiglia di tornare in [[Siria (provincia romana)|Siria]] con tutti i propri beni, ma questo atto di clemenza si dimostrò un errore, in quanto la famiglia di Settimio Severo avrebbe cercato di riprendere il potere. Assieme alla madre, Soemia organizzò un complotto avente lo scopo di mettere sul trono imperiale il figlio tredicenne di Soemia, Vario Avito Bassiano; per ottenere il supporto dei legalisti, venne sparsa la voce che Bassiano era il figlio naturale di Caracalla. Macrino fu sconfitto e ucciso in battaglia (218), dal generale di Giulia Mamea (nonché amante di Soemia) Gannys di Emesa, e Bassiano salì al potere con il nome di [[Eliogabalo]]; al suo ingresso trionfale a [[Roma]], il nuovo imperatore ebbe al proprio fianco madre e nonna.
 
Giulia divenne de facto la signora dell'impero, in quanto il giovane adolescente si interessava principalmente di materie religiose. Sotto l'influenza della madre, Eliogabalo istituì il cosiddetto ''Senaculum mulierum'' (senatosenatino delle donne), ponendovi a capo Soemia: il ''senaculum'' si riuniva sul [[Quirinale (colle)|Quirinale]] per legiferare in materia di ornamenti, vestiti, precedenze ed etichetta tra nobili romane. Già in precedenza, narra la ''Historia Augusta'', si riuniva un congresso di matrone (''conventus matronarum''), ma solo in occasione di alcune festività religiose, o in occasione del matrimonio di una matrona con un uomo di rango consolare, garantito un tempo dagli imperatori alle loro parenti, in modo che, una volta diventate vedove, non potessero perdere il loro rango nobile anche in caso di matrimonio con uomini non nobili.<ref>''Historia Augusta - Eliogabalo'', 4.3.</ref> La ''Historia Augusta'' dipinge negativamente la conduzione del ''senaculum'' da parte di Soemia:
{{Citazione|Ma ora sotto l'influenza di Symiamira [Soemia] furono emanati decreti assurdi riguardanti le rigide regole di classe che le matrone dovevano rispettare, cioè quale genere di vestiti ognuna poteva indossare in pubblico, chi doveva dare la precedenza e a chi, chi doveva avanzare per baciare un altro, chi avrebbe potuto condurre un carro o cavalcare un cavallo, un animale da soma o un asino, chi avrebbe potuto guidare una carrozza trainata da muli o una trainata da buoi, chi avrebbe potuto essere trasportata su una lettiga, e se la lettiga potesse essere fatta di cuoio, o di osso, o ricoperta di avorio o d'argento, e infine, chi avrebbe potuto indossare oro o gioielli sulle sue scarpe.|''Historia Augusta - Eliogabalo'', 4.4.}}
Il ''senaculum'' fu successivamente abolito, come si può dedurre dal fatto che, secondo la ''Historia Augusta'', l'Imperatore [[Aureliano]] (270-275) intendeva ripristinarlo.