Transizione tra Ming e Qing: differenze tra le versioni

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==Conquista di Pechino e del nord (1644)==
[[File:Battle of Shanhai Pass.png|thumb|La battaglia del passo di Shanhai che consentì ai manciù di entrare nella Cina delle 18 province.]]
Nei loro ultimi anni, i Ming dovettero affrontare numerose carestie e inondazioni, oltre al caos economico e alle ribellioni. [[Li Zicheng]] si ribellò nel 1630 innello [[Shaanxi]] nel nord, mentre un ammutinamento guidato da [[Zhang Xianzhong]] scoppiò nel [[Sichuan]] negli [[anni 1640]]. Vennero uccise molte persone nel regno del terrore di questo imperatore auto proclamato.
 
Proprio mentre Dorgon e i suoi consiglieri stavano riflettendo su come attaccare la [[dinastia Ming]], le rivolte contadine che devastavano la Cina settentrionale si stavano avvicinando pericolosamente alla capitale, [[Pechino]]. Nel febbraio 1644, il capo dei ribelli, [[Li Zicheng]], aveva fondato la [[dinastia Shun]] a [[Xi'an]] e si proclamòera proclamato re. A marzo i suoi eserciti avevano preso l'importante città di [[Taiyuan]] nello [[Shanxi]]. Vedendo il progresso dei ribelli, il 5 aprile, l'imperatore Ming [[Chongzhen]] richiese l'aiuto urgente di qualsiasiogni comandante militare dell'Impero.<ref>{{cita|Struve, 1988|p. 641}}</ref> Ma era troppo tardi: il 24 aprile Li Zicheng violò le mura di Pechino e l'Imperatore si impiccò il giorno dopo su una collina dietro la [[Città Proibita]].<ref>{{cita|Mote, 1999|p. 809}}</ref> Fu l'ultimo imperatore Ming a regnare su Pechino.
 
Poco dopo che l'imperatore aveva chiesto aiuto, il potente generale Ming, [[Wu Sangui]], aveva lasciato la sua roccaforte di [[Xingcheng | Ningyuan]], a nord della [[Grande muraglia cinese|Grande muraglia]] e iniziòiniziato a marciare verso la capitale. Il 26 aprile, i suoi eserciti erano transitati attraverso le fortificazioni del [[Passo Shanhai]] (all'estremità orientale della Grande Muragliamuraglia) e stavano marciando verso Pechino quando seppe che la città era caduta,<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 290}}</ref> e decise di ritornare al passo Shanhai. Li Zicheng inviò due eserciti per attaccare il passo, ma le truppe tempratedi dallaWu, battagliatemprate dialla Wubattaglia, le sconfissero facilmente il 5 e il 10 maggio.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 296}}</ref> Il 18 maggio, Li Zicheng guidò personalmente un esercito di 60.000 uomini per attaccare Wu.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 296}}</ref> Nello stesso tempo, Wu Sangui scrisse a Dorgon per richiede l'aiuto dei Qing per sconfiggere i banditi e restaurare la dinastia Ming.
 
[[File:Ningyuan battle.jpg|265x265px|thumb|[[Battaglia di Ningyuan]], nella [[Nurhaci]] venne sconfitto e ferito.]]
Nel frattempo, la partenza di Wu Sangui dalla [[Battaglia di Ningyuan | roccaforte di Ningyuan]] aveva lasciato tutto il territorio fuori dalla Grande muraglia sotto il controllo dei Qing.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 304}}</ref> Due dei più importanti consiglieri cinesi di Dorgon, [[Hong Chengchou]]<ref>{{cite journal |last= Wang |first=Yuan-kang |date=May 2013 |title=Managing Hegemony in East Asia: China's Rise in Historical Perspective |url=http://www.eai.or.kr/data/bbs/eng_report/201305161115181.pdf |series=EAI Fellows Program Working Paper Series |journal= |publisher=The East Asia Institute |volume= |number=38 |pages=12 |doi= |access-date=11 July 2016}}</ref> e Fan Wencheng (范文程), esortarono il principe manciù a cogliere l'opportunità della caduta di Pechino diper presentarsi come vendicatorivendicatore dei Ming caduti e reclamare il [[Mandato del cielo]] per i Qing.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 304}}</ref><ref>{{cita|Dennerline, 2002|p. 81}}</ref> Pertanto, quando Dorgon ricevette il messaggio di Wu, stava già per condurre una spedizione ad attaccare la Cina settentrionale e non aveva intenzione di restaurare i Ming. Quando Dorgon chiese a Wu di lavorarepassare perdalla iparte dei Qing, questi non ebbe altra scelta che accettare.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 308}}</ref>
 
Dopo che Wu si era formalmente arreso ai Qing, la mattina del 27 maggio, le sue truppe d'élite caricarono ripetutamente l'esercito ribelle, ma non furono in grado di rompere le linee nemiche.<ref>{{cita|Wakeman|1985|pp=310-311}}</ref> Dorgon attese che entrambi i fianchi fossero indeboliti prima di ordinare alla sua cavalleria di galoppare intorno all'ala destra di Wu per caricare il fianco sinistro di Li.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 311}}</ref> Le truppe di Li Zicheng furono rapidamente sconfitte e puntaronotentarono la ritirata verso Pechino.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|pp. 311–312}}</ref> Dopo la sconfitta alla battaglia del passo di Shanhai, le truppe Shun saccheggiarono Pechino per diversi giorni fino a quando Li Zicheng lasciò la capitale il 4 giugno con tutto il bottino che poteva trasportare, un giorno dopo essersi proclamato, in modo provocatorio, Imperatore del Grande Shun.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 313}}</ref><ref>{{cita|Mote, 1999|p. 817}}</ref>
 
Sotto il regno di Dorgon, che gli storici hanno chiamato in vari modi: "la mente della conquista dei Qing" historians have variously called "the mastermind of the Qing conquest"<ref>{{cita|Dai, 2009|p. 15}}</ref> e "l'artefice principale della grande impresa manciù",<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 893}}</ref> i Qing sottomisero l'area della capitale, ricevettero la capitolazione delle elite e dei funzionari locali di [[Shandong]], e conquistarono [[Shanxi]] e [[Shaanxi]]. Rivolsero poi gli occhi sulla ricca regione commerciale e agricola didello [[Jiangnan]] a sud del basso [[Fiume Azzurro]]. Spazzarono via gli ultimi resti dei regimi rivali creati da [[Li Zicheng]] (ucciso nel 1645) e [[Zhang Xianzhong]] ([[Chengdu]] presa all'inizio del 1647). Infine, riuscirono a uccidere i pretendenti al trono dei [[Ming Meridionali]] a [[NanjingNanchino]] (1645) e [[Fuzhou]] (1646) e a cacciare [[Zhu Youlang]], l'ultimo imperatore dei Ming del sudmeridionali, fuori da [[Guangzhou]] (1647) nel lontano sud-ovest della Cina.
 
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