Transizione tra Ming e Qing: differenze tra le versioni
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[[File:Shitao-autoportrait.jpg|thumb|[[Shitao]] (1642–1707), che era imparentato con la famiglia imperiale Ming, era uno dei tanti artisti e scrittori che si rifiutavano di dare la loro fedeltà ai Qing. Lo storico dell'arte [[Craig Clunas]] suggerisce che Shitao abbia usato un poema inciso su questo "Autoritratto che sorveglia la piantagione di pini" (1674) per alludere alla restaurazione della [[dinastia Ming]].<ref>{{cita|Clunas, 2009|p. 163}}</ref>]]
La sconfitta della dinastia Ming pose problemi pratici e morali, specialmente per letterati e funzionari. Gli insegnamenti confuciani enfatizzavano la lealtà (忠 ''zhōng''), ma i buoni confuciani erano leali ai Ming decaduti o al nuovo potere, i Qing? Alcuni, come il pittore [[Bada Shanren]], un discendente della famiglia dominante dei Ming, vennero reclusi. Altri, come [[Kong Shangren]], che
Gli imperatori, per legittimare il loro dominio, incoraggiarono i funzionari e le figure letterarie dei Qing a organizzare e ad appropriarsi del retaggio della letteratura cinese, producendo antologie e opere critiche. Patrocinarono anche lo sviluppo della letteratura manciù e la traduzione di classici cinesi in lingua mancese. Tuttavia la frase "sconfiggere i Qing e ripristinare i Ming" rimase una favola per molti.
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