Transizione tra Ming e Qing: differenze tra le versioni

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I Qing si affidavano all'esercito dello [[Esercito dello Stendardo Verde|Stendardo Verde]], composto da forze militari cinesi Han (Ming) che disertavano a loro favore, per aiutare a governare la Cina settentrionale.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 480}}</ref> Furono queste truppe a mantenere l'ordine militare in Cina. Han cinesi, mongoli e manciù delle Bandiere vennero schierati solo per rispondere a situazioni di emergenza in cui vi era una resistenza militare sostenuta.<ref>{{cita|Wakeman, 1985|p. 481}}</ref><ref>[https://books.google.com/books?id=8piRAgAAQBAJ&pg=PA9 Di Cosmo 2007], p. 9.</ref>
 
Fu l'esercito Qing, composto per la maggior parte da cinesi Han delle Bandiere, che attaccò i fedelissimi Ming di [[Coxinga]] a [[Nanchino]]<ref>{{cita|Wakeman, 1985|pp. 1047-1048}}</ref> e che andò a combattere contro gli stessi nel Fujian.<ref>{{cita|Ho, 2011|p. 135}}</ref> I Qing portarono avanti una massiccia politica di spopolamento e "pulizia", costringendo le persone a evacuare la costa per privare di risorse i lealisti Ming di Coxinga. Ciò portò all'affermarsi del mito che i manciù avevano "paura dell'acqua ". In effetti, nel Fujian, erano gli Han delle Bandiere che stavano conducendo i combattimenti e le uccisioni, e questo smentisce l'affermazione del tutto mendace della presunta paura dell'acqua su una parte dei manciù che avevano a che fare con l'evacuazione costiera<ref>{{cita|Ho, 2011|p. 198}}</ref> Anche se una poesia definisce "barbari" i soldati che compirono massacri nel Fujian, sia l'Esercito dello Stendardo Verde che gli Han delle Bandiere vennero coinvolti nei combattimenti e compirono i peggiori massacri.<ref>{{cita|Ho, 2011|p. 206}}</ref> 400.000 uomini dello Stendardo Verde, assieme a 200.000 delle Bandiere, combatterono contro i [[Rivolta dei Tre Feudatari#I Tre Feudatari|Tre Feudatari]].<ref>{{cita|Ho, 2011|p. 307}}</ref>
 
Le forze Qing furono schiacciate da Wu dal 1673 al 1674.<ref>{{cita|Graff Higham, 2012|p. 119}}</ref> Esse ebbero il sostegno della maggioranza dei soldati cinesi Han e dell'élite Han contro i Tre Feudatari, dal momento che rifiutarono di unirsi a Wu Sangui nella rivolta, mentre gli Otto Bandiere e gli ufficiali manciù erano stati inefficaci nei confronti di Wu Sangui, per cui i Qing risposero con un massiccio esercito di oltre 900.000 Han cinesi (non delle Bandiere) per combattere e annientare i Tre Feudatari.<ref>{{cita|Graff Higham, 2012|p. 120}}</ref> Le forze di Wu Sangui furono schiacciate dall'Esercito dello Stendardo Verde, costituito da soldati Ming disertori.<ref>{{cita|Graff Higham, 2012|pp. 121-122}}</ref> Nella ribellione dei Tre Feudatari, gli Han delle Bandiere che combatterono dalla parte dei Qing e morirono in battaglia furono considerati martiri.<ref name="Wakeman2009 2">{{cite book|author=Frederic E. Wakeman|title=Telling Chinese History: A Selection of Essays|url=https://books.google.com/books?id=rDjoJNdZCuMC&pg=PA116#v=onepage&q&f=false|year=2009|publisher=University of California Press|isbn=978-0-520-25606-4|pages=116–}}</ref>
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Nel frattempo, i Ming meridionali non erano ancora stati eliminati. Quando Hangzhou cadde ad opera dei Qing, il 6 luglio 1645,<ref name="RefI" /> il principe di Tang, [[Zhu Yujian]], un discendente della nona generazione del fondatore dei Ming, [[Zhu Yuanzhang]], riuscì a fuggire via terra verso la provincia sud-orientale del [[Fujian]].<ref>{{cita|Struve, 1988|p. 665}}</ref> Incoronato come Imperatore Longwu nella città costiera di [[Fuzhou]], il 18 agosto, dipendeva dalla protezione del talentuoso marinaio [[Zheng Zhilong]] (noto anche come "Nicholas Iquan").<ref>{{cita|Struve, 1988|pp. 666–667}}</ref> L'imperatore, senza figli, adottò il figlio maggiore di Zheng e gli concesse il cognome imperiale.<ref name="RefK">{{cita|Struve, 1988|p. 667}}</ref> "[[Coxinga]]", come conosciuto dagli occidentali, è una distorsione del titolo "Signore dal cognome imperiale" (Guoxingye 國姓爺).<ref name="RefK" /> Nel frattempo un altro pretendente Ming, il principe di Lu, Zhu Yihai, si era nominato reggente a [[Zhejiang]], ma i due regimi lealisti non riuscirono a cooperare, rendendo le loro possibilità di successo addirittura inferiori a quelle che erano già.<ref>{{cita|Struve, 1988|pp. 667–674}}</ref>
 
[[File:Shang-Kexi-0099.jpg|thumb|left|150px|Ritratto di [[Shang Kexi]] di [[Johan Nieuhof]] (1655). Shang riconquistò [[Guangzhou]] dalle forze lealista dei Ming meridionali, nel 1650, ed organizzarono un massacro della popolazione. Era uno dei [[Tre Feudatari]] che si ribellarono contro i Qing nel 1673.]]
 
Nel febbraio 1646, gli eserciti Qing conquistarono la terra a ovest del fiume Qiantang dal regime Lu e sconfissero una forza antisommossa che rappresentava l'imperatore Longwu nel nord-est dello Jiangxi.<ref>{{cita|Struve, 1988|pp. 670, 673}}</ref> In maggio, assediarono [[Ganzhou]], l'ultimo bastione dei Ming nel Jiangxi.<ref>{{cita|Struve, 1988|p. 674}}</ref> In luglio, una nuova Campagna del Sud guidata dal principe [[Bolo (principe)|Bolo]] mandò in frantumi il regime di Zhejiang del principe Lu e attaccò il regime di Longwu nel Fujian.<ref>{{cita|Struve, 1988|p. 675}}</ref> Con il pretesto di sollevare l'assedio di Ganzhou, la corte dei Longwu lasciò la sua base Fujian alla fine di settembre del 1646, ma l'esercito Qing la raggiunse.<ref>{{cita|Struve, 1988|pp. 675–676}}</ref> Longwu e la sua imperatrice furono giustiziati sommariamente a [[Tingzhou fu | Tingzhou]] (Fujian occidentale) il 6 ottobre.<ref name="RefL">{{cita|Struve, 1988|p. 676}}</ref> Dopo la caduta di Fuzhou, il 17 ottobre, Zheng Zhilong si arrese ai Qing e suo figlio [[Coxinga]] fuggì nell'isola di [[Taiwan]] con la sua flotta.<ref name="RefL" />