Religione dell'antica Grecia: differenze tra le versioni

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{{W|religione|ottobre 2017|Formato non enciclopedico e poco comprensibile. Il testo della voce invece di formare un discorso omogeneo viene continuamente interrotto da citazioni di vari testi. Questi dovrebbero invece riassunti/parafrasati nella voce per formare un discorso intellegibile ed essere citati come fonte. Didascalie delle immagini ipertrofiche che scendono in dettagli che andrebbero spiegati nel corpo della voce (se pertinenti) o nelle singole voci del soggetto ritratto (per esempio le varie caratteristiche e dettagli delle divinità)}}
Per '''religione dell'antica Grecia''', si intende la religione e l'insieme di [[credenza|credenze]], [[Mitologia greca|miti]], [[Rito|rituali]], [[Religioni misteriche|culti misterici]], [[Teologia#La teologia greco-romana|teologie]] e [[Teurgia|pratiche teurgiche]] e [[Spiritualità|spirituali]]<ref>{{Cita|Hadot 2005}} </ref><ref>[[Michel Foucault]]. ''Tecnologie del sé''. in ''Un seminario con Michel Foucault - Tecnologie del sé''. Torino, Boringhieri, 1992. p. 23.</ref> professate nella [[Grecia antica]], sotto forma di [[religione]] pubblica, [[Teologie della civiltà classica|filosofica]] o [[Religioni misteriche|iniziatica]].
 
[[File:Apollo Saurocton Louvre.jpg|thumb|''[[Apollo Sauroktόnos]]'', copia romana dell'originale di [[Prassitele]] (IV secolo a.C., [[Museo del Louvre]]). Il dio Apollo è stato indicato come il dio greco per eccellenza<ref>"Apollo accanto a Zeus è il dio greco più significativo. Su questo punto non vi può essere dubbio alcuno nemmeno in Omero" ({{cita|Otto 2005a|p. 68}}). Ma anche [[Martin P. Nilsson]] (in ''Geschichte der Griechischen Religion'' I. Monaco 1967) e [[Walter Burkert]] (in ''Griechische Religion der archaischen und klassischen Epoche'', Stoccarda, 1977; in italiano: ''La religione greca''. Milano, Jaca Book, 2003) sostanzialmente concordano.</ref>, questo sia per la larga diffusione del suo culto, sia per la diffusione di [[Nome teoforico|nomi teoforici]] indicanti il dio, sia per la numerosità di città coloniali a lui dedicate con il nome "Apollonia", sia per l'ideale del ''koûros'' (κόρος, "giovane"), che gli appartiene e dà il "suo carattere peculiare alla cultura greca nel suo complesso"<ref>[[Walter Burkert]]. ''Op. cit.'', p. 289.</ref>.]]