Istituto Autonomo Case Popolari: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
Correggendo il testo Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 11:
|data_creazione = [[1903]]
|creatore = [[Luigi Luzzatti]]
|data_soppressione =
|soppressore =
|successore =
Riga 21:
[[File:ALBERONE1.jpg|thumb|upright=1.3|Roma Piazza dell'Alberone edificio IACP 1927 di [[Camillo Palmerini]] (1995)]]
Il tipo di istituto deriva dalla figura dello '''
[[File:GARBATELLA113A.jpg|thumb|upright=1.3|left|La Garbatella]]
Sulla scia dell'esempio capitolino, nacquero altri Istituti di analogo oggetto in molte parti d'Italia. Solo per fare qualche esempio, nel [[1908]] lo [[Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Napoli|IACP della provincia di Napoli]]<ref>[http://www.storiacity.com/art/istituto-autonomo-case-popolari-a-napoli/ Storiacity]</ref>, nel [[1914]] l'Istituto autonomo case popolari di [[Venezia]]<ref>[http://www.atervenezia.it/informazioni-generali/la-storia-il-profilo-operativo-e-le-cifre-dellente/later-di-venezia-e-la-sua-storia/ Ater Venezia]</ref> e quello di [[Treviso]]<ref>[http://www.atertv.it/2_21/default.ashx Ater Treviso]</ref>, nel [[1919]] quello di [[Varese]]<ref>[http://www.alervarese.it/Profilo/Storia.aspx Aler Varese] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150114032715/http://www.alervarese.it/Profilo/Storia.aspx |data=14 gennaio 2015 }}</ref> e nel [[1937]] l'[[Istituto fascista autonomo per le
In precedenza l'ambito delle case popolari era gestito dai comuni solitamente con la collaborazione di istituti bancari aventi scopo sociale (casse di risparmio ecc.), e affidandosi ai lasciti di terreni da parte dei privati. Oggi a causa di quest'origine sociale di [[lascito]] molte case pubbliche non sono privatizzabili (poiché le clausole del lascito lo impediscono in eterno).
Fra le due guerre il [[fascismo]] intervenne sull'[[urbanistica]] per far fronte alla crisi degli alloggi e previde facilitazioni per gli enti che si occupavano di realizzarne<ref>Alberto Clementi, Francesco Perego (a cura di), ''La Metropoli "spontanea": il caso di Roma - 1925-1981, sviluppo residenziale di una città dentro e fuori dal piano'', Volume 18 de ''Il Politecnico'' (Bari, Italy), Edizioni Dedalo, 1983 - ISBN 8822008189</ref>, fra i quali l'ICP o l'[[Unione Edilizia Nazionale]]<ref>Posta però in liquidazione nel 1923</ref> o l'[[INCIS]] (Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato), l'[[IFACEP]] o altri; queste realizzavano tanto il territorio metropolitano quanto quello coloniale, pertanto vi era fabbricazione di alloggi popolari anche nell'[[Africa Orientale Italiana]]<ref name="rm3">M. Barbot, A. Caracausi, P. Lanaro (a cura di), ''Lo sguardo della storia economica sull'edilizia urbana'', Volume 4 di ''Città e storia'', Editore Croma - Università Roma TRE, 2009 - ISBN 888368107X</ref>.
|