Teo Fabi: differenze tra le versioni

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Teo Fabi nacque il 9 marzo [[1955]] a [[Milano]] in una famiglia benestante: i genitori gestivano infatti una miniera di talco in [[Valtellina]].<ref>{{cita news|autore=Carlo Marincovich|titolo=Fabi guida la caccia|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/09/07/fabi-guida-la-caccia.html|pubblicazione=Repubblica|data=7 settembre 1986|accesso=17 maggio 2014}}</ref> In gioventù sviluppò la passione per le moto, che spesso si divertiva a guidare nel suo tempo libero.<ref name="Fabi">{{cita web|lingua=en|titolo=Drivers: Teo Fabi|url=http://www.grandprix.com/gpe/drv-fabteo.html|editore=grandprix.com|accesso=30 marzo 2013}}</ref> Nella prima metà degli anni settanta praticò lo [[sci alpino]] (partecipando anche allo slalom speciale ai campionati mondiali del 1970 in Val Gardena, per i colori del Brasile), fino a quando, nel [[1976]] il fratello [[Corrado Fabi|Corrado]] non lo spinse al debutto nell'automobilismo. Esordì, quindi, nel campionato di [[Formula Ford]] 1600, che vinse nel [[1977]]. L'anno seguente passò alla [[F3 europea]], concluso al quarto posto con tre vittorie ottenute.
 
Attirò quindi l'attenzione di diverse scuderie e nel [[1979]] la [[March Engineering|March]] lo assunse come pilota, permettendogli il debutto in [[Formula 2]].<ref name="Fabi"/> Dopo un primo anno di apprendistato, nel [[1980]] era considerato uno dei possibili candidati alla vittoria del titolo.<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=Formula 2, tanti buoni piloti ma nessun fuoriclasse|pubblicazione=La Stampa|data=21 agosto 1979|pagina=15}}</ref> Dopo una prima corsa travagliata, dovuta al fatto di essere stato colpito da un sasso ad un occhio che gli procurò una leggera lesione,<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=Warwick il più veloce. Fabi infortunato|pubblicazione=La Stampa|data=6 aprile 1980|pagina=23}}</ref> ottenne due vittorie consecutive e avvicinò il leader del campionato [[Brian Henton]]. Una parte centrale di stagione difficile, però, fece sì che perdesse contatto con la testa della classifica e già dopo la gara nei [[Paesi Bassi]] si ritrovò, di fatto, fuori dalla lotta al titolo,<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=Teo Fabi ha perso il treno|pubblicazione=La Stampa Sera|data=23 giugno 1980|pagina=16}}</ref> non andando oltre il terzo a fine campionato. Pareva, però, imminente un suo debutto in [[Formula 1]] alla guida di una [[RAMMarch (automobilismo)Engineering|RAMMarch]],<ref name="FabiFabiInterv">{{cita web|autore=Nestore Morosini|titolo=Teo Fabi, storia affascinante di un pilota incompiuto|url=https://www.formulapassion.it/manifestomotore/parliamone-con/f1-teo-fabi-storia-affascinante-di-un-pilota-incompiuto-275219.html|editore=formulapassion.it|data=6 dicembre 2015}}</ref> ma la casa inglese assunse al suo posto [[Derek Daly]] e Fabi decise di continuare la sua carriera in America, nel [[Campionato CanAm]].<ref name="Fabi"/> Nella serie si mise in evidenza con la vittoria di quattro gare e per essere uscito illeso da un incidente in cui si era schiantato contro gli alberi.<ref name="Fabi"/>
 
===Formula 1===
====L'esordio (1982)====
A gennaio del [[1982]] la [[Toleman]] ingaggiò, grazie all'intercessione della [[Candy (azienda)|Candy]], Fabi come secondo pilota da affiancare a [[Derek Warwick]].<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Fabi lascia Newman|pubblicazione=La Stampa|data=9 gennaio 1982|pagina=19}}</ref> L'accordo prevedeva che il pilota avrebbe corso gratuitamente e con la vettura dell'anno precedente.<ref name="FabiInterv"/> Il milanese poté quindi esordire in [[Formula 1]], ma durante la sua prima stagione non riuscì ad ottenere alcun risultato. Alla prima gara stagionale, in [[Gran Premio del Sudafrica 1982|Sudafrica]], si rese protagonista di un episodio che non gli accattivò la simpatia dei suoi colleghi:<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Pace fatta a Kyalami, via al Gran Premio|pubblicazione=La Stampa|data=23 gennaio 1982|pagina=27}}</ref> durante lo sciopero dei piloti che protestavano contro la Federazione per le condizioni di rilascio della superlicenza lasciò l'albergo dove era rinchiuso in protesta con i colleghi per andare a trattare insieme a [[Jochen Mass]] con i dirigenti [[Federazione Internazionale Sport Automobilistico|FISA]].
 
Nel prosieguo della stagione, a causa della scarsa competitività della vettura e dei continui problemi di affidabilità,<ref>{{cita news|autore=Michele Fenu|titolo=È il momento dei piloti italiani|pubblicazione=La Stampa|data=28 luglio 1982|pagina=23}}</ref> Fabi non riuscì a terminare un Gran Premio e per sette volte fallì la qualificazione. A fine campionato abbandonò per un anno la massima serie automobilistica per dedicarsi alla [[Champ Car|CART]] americana.