Battaglia di Jena: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 71:
In realtà, secondo la celebre espressione di [[Karl von Clausewitz]]<ref>"Dietro la bella facciata c'era solo muffa", in {{Cita|Chandler 1992| vol. I, p. 560|Chandler1992 }}.</ref>, la spettacolare facciata esterna mascherava gravi carenze organizzative e dottrinali; le forze campali erano numerose, 121.000 fanti, 35.000 cavalieri e 15.000 artiglieri con 550 cannoni, ma la struttura organica era arretrata e inefficiente; i reggimenti non erano raggruppati in divisioni ma venivano assemblati sul momento in formazioni composite senza adeguate strutture di comando e controllo; non esistevano corpi d'armata e mancavano riserve<ref>{{Cita|Chandler 1993| pp. 38-39|Chandler1993 }}</ref>. Erano stati costituiti reggimenti di fanteria leggera, ''jäger'' e ''schützen'', ma non erano addestrati a combattere in ordine sparso come i ''tirailleur'' francesi; le tattiche, pur prevedendo le scariche di fucileria, erano ancora basate sull'ordine obliquo e mancava la coordinazione tra fanteria leggera e di linea. I movimenti dell'esercito, resi difficoltosi dalla mancanza di adeguate strutture di comando, erano inoltre intralciati da pesanti traini di rifornimenti e vettovaglie; il servizio sanitario e il genio erano molto carenti<ref name="G.Lefebvre, Napoleone, p. 261">{{Cita|Lefebvre 2009| p. 261|Lefebvre2009 }}</ref>.
 
La cavalleria prussiana, dotata di ottime cavalcature, era ancora efficiente e molto agguerrita; in particolare i reparti di [[ussari della morte|ussari]] e la prestigiosa ''Garde du Corps''; il parco d'artiglieria invece era scadente; i cannoni erano assegnati a livello di reggimenti e brigate e non erano in grado di fornire un fuoco massiccio e concentrato; l'artiglieria si limitava all'appoggio ravvicinato delledella fanteria. Questo esercito quindi, nonostante l'impressione esterna di potenza e perfetto addestramento, era molto meno moderno della Grande Armata ed inoltre mancava di esperienza in battaglia. I soldati, trasformati dalla disciplina draconiana in automi, furono sconcertati dalla inattese tattiche dei francesi; nonostante la disciplina e la precisione del fuoco, le truppe prussiane e i loro ufficiali non furono in grado di affrontare le veloci manovre sul campo dei soldati di Napoleone, disprezzati come "plebaglia atea" e invece dimostratesi aggressivi e pericolosi<ref>{{Cita|Blond 1998| vol. I, p. 109|Blond1998 }}</ref>.
 
Un'altra grave carenza dell'esercito prussiano era costituita dalle strutture di comando; gli ufficiali erano in maggioranza incompetenti, mentre la direzione superiore, in teoria organizzata nel ''Ober Kriegs Collegium''<ref>{{Cita|Chandler 1993| p. 45|Chandler1993 }}</ref>, era formata da una serie di generali anziani (il [[Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel|Duca di Brunswich]] 71 anni, il [[Federico Luigi di Hohenlohe-Ingelfingen|principe di Hohenlohe]] 60, il generale Blücher 64, il [[feldmaresciallo]] [[Wichard Joachim Heinrich von Möllendorf|Heinrich von Möllendorf]] 81), poco risoluti, indecisi e in reciproca rivalità<ref>{{Cita|Blond 1998| vol. I, pp. 108-109|Blond1998 }}</ref>. Nonostante il valore e lo spirito di sacrificio dimostrato dalle truppe, le modeste qualità dei comandanti contribuirono alla rovinosa sconfitta. La guerra inoltre rimase un affare dinastico della nobiltà e della casta militare, la popolazione era indifferente e la resistenza all'occupazione fu molto limitata<ref name="G.Lefebvre, Napoleone, p. 263">{{Cita|Lefebvre 2009| p. 263|Lefebvre2009 }}</ref>.