Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise: differenze tra le versioni

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== Fauna ==
[[File:Orso bruno marsicano.jpg|thumb|upright=1.4|Primo piano dell'[[Ursus arctos marsicanus|orso marsicano]]]]
[[File:Lupo appenninico 3.jpg|thumb|Il [[Canis lupus italicus|lupo appenninico]]]]
[[File:Camoscio maschio in amore - Monte Amaro - Foto Angelina Iannarelli.jpg|thumb|Il [[Rupicapra pyrenaica ornata|camoscio d'Abruzzo]]]]
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* [[Ursus arctos marsicanus|Orso bruno marsicano]]<ref name="Mammiferi">{{Cita web|url=http://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=83|titolo=I Mammiferi|editore=Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|accesso=15 giugno 2017}}</ref> (''Ursus arctos'' L. sottosp. ''marsicanus'' Altobello), 45-69 individui, Zona di Protezione Esterna compresa.<ref>{{Cita web|url=http://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=37061|titolo=Rapporto orso marsicano 2015|editore=Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|data=5 agosto 2016|accesso=15 giugno 2017}}</ref> È il simbolo del parco che da sempre ha sconfinato in tutte le montagne dell'Abruzzo meridionale, del Lazio e del Molise, facendo registrare avvistamenti anche alle quote più basse. Dai circa 80 animali registrati negli anni ottanta<ref name="Tassi1995">{{cita|Tassi, 1995|n. 30}}.</ref>, la presenza del [[Ursidae|plantigrado]] è scesa nel parco a circa 50, concretizzandosi in tal modo l'elevato pericolo di estinzione, come avvenne negli anni Cinquanta (30 esemplari). La sua presenza è attestata, con più frequenza, nelle valli boschive dei [[monti della Meta]] e nella riserva naturale orientata Feudo Intramonti, nel comune di [[Villetta Barrea]]. Con la piantagione di alberi da frutto selvatici e la regolamentazione degli accessi turistici, si è costruito un ambiente più idoneo alle sue necessità. Problematico è anche il bracconaggio che ogni anno elimina, tramite esche avvelenate o addirittura colpi di fucile, alcuni orsi.<ref>{{Cita web|url=http://www.bioone.org/doi/abs/10.2192/07PER012.1|titolo=The apennine brown bear: a critical review of its status and conservation problems|data=novembre 2008|lingua=en|accesso=15 giugno 2017}}</ref>
* [[Canis lupus italicus|Lupo appenninico]]<ref name="Mammiferi"/> (''Canis lupus'' L. sottosp. ''italicus''), 40-50 esemplari circa<ref name="Tassi1995"/>. È il predatore più importante del parco e di tutto l'[[Appennini|appenninoAppennino]]. Nel 1970 contava solamente una decina di esemplari, ma grazie all'estensione del territorio della riserva integrale, l'aumento delle popolazioni di [[Rupicapra pyrenaica ornata|camoscio d'Abruzzo]] e l'introduzione di [[Cervus elaphus|cervi]] e [[Capriolo|caprioli]], la specie ha registrato una costante crescita, fino alla accertata diffusione nella vicina area dell'appennino laziale e toscano. Altri individui, dopo avere risalito il settore appenninico, stanno colonizzando le [[Alpi]] e la [[Francia]] meridionale fino alla [[Spagna]] orientale, oltrepassando i confini storici dell'areale della sottospecie.<ref name="Tassi1995"/>
* [[Lynx lynx|Lince]]<ref name="Mammiferi"/> (''Lynx lynx'' L.), nonostante la direzione del Parco continui ad affermare che l'animale sia presente "nelle zone più selvagge ed impervie" della riserva, gli esperti che vi lavorano, quali il professor [[Luigi Boitani]], affermano che non ci sia alcuna prova di ciò e che l'animale sia ivi estinto<ref>{{cita|Simonetta, 1968|pp. 46-57}}.</ref>{{#tag:ref|Alberto M. Simonetta riporta che l'ultimo animale fu catturato nel 1906.|group=N}}; fatta eccezione per gli individui tenuti in cattività in un'apposita area faunistica di [[Civitella Alfedena]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.civitellaalfedena.aq.it/turismo/areefaunistiche.php|titolo=Aree faunistiche|editore=Comune di Civitella Alfedena|accesso=15 giugno 2017}}</ref> Alcune testimonianze parlano dell'avvistamento di un animale localmente noto come ''lupo cervino'' o ''lupo cerviero'' (in [[Dialetti d'Abruzzo|dialetto abruzzese]] ''jattepàrde'') tra [[Pescasseroli]], [[Opi (Italia)|Opi]] e [[Villavallelonga]] tra il 1940 e il 1970.<ref>{{cita|Tassi, 1990b|vol. II, pp. 665-668}}.</ref>
* [[Rupicapra pyrenaica ornata|Camoscio d'Abruzzo]]<ref name="Mammiferi"/> (''Rupicapra pyrenaica ornata'', già ''Rupicapra rupicapra ornata''), 600-700 esemplari circa. Altro importante elemento, che insieme all'[[Ursus arctos marsicanus|orso marsicano]] è [[endemismo|endemico]] del parco, si è preservato dall'estinzione nei pendii della Camosciara (nome che ne testimonia la presenza relitta). Geneticamente vicino al [[Rupicapra pyrenaica|camoscio dei Pirenei]], presenta vistose differenze col [[Rupicapra rupicapra|camoscio alpino]] per il collare di pelo più scuro e che è invece caratterizzato da una fine peluria chiara, bianca in inverno. L'animale ha recuperato territorio ed è diffuso sulle alture del monte Amaro di [[Opi (Italia)|Opi]] e del [[monte Meta]] di [[Picinisco]], nonché saltuariamente su tutte le pendici più ripide della riserva non più soggette a intenso [[pascolo]]. Dal parco d'Abruzzo sono partiti gli esemplari reintrodotti alle pendici della [[Majella]] e nel [[parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]].<ref>{{cita|Tassi, 1997|anno X, n. 38}}.</ref>
* [[Cervus elaphus|Cervo]]<ref name="Mammiferi"/> (''Cervus elaphus'' L. sottosp. ''hippelaphus''), 700-800 esemplari circa.<ref name="Tassi1995"/> Il [[Cervus elaphus|cervo]] si era estinto nel parco già al momento della sua prima istituzione, nel 1921; la sua assenza aveva inciso notevolmente sulla catena alimentare, creando serie difficoltà ai principali predatori. Nel 1971 furono reintrodotti, dalle [[Alpi Orientali]], i primi esemplari che si stanziarono nei boschi alle pendici del monte Marsicano. Il numero degli esemplari è in forte espansione.
* [[Capreolus capreolus|Capriolo]]<ref name="Mammiferi"/> (''Capreolus capreolus'' L.), 300-400 esemplari circa.<ref name="Tassi1995"/> Anche il capriolo è stato reintrodotto con le stesse finalità del cervo. Dai circa 60 esemplari la popolazione è notevolmente aumentata, tanto da essere la specie più facile da avvistare.<ref name="Fauna">{{Cita web|url=http://www.parcoabruzzo.it/fauna.html|titolo=Fauna|editore=Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|accesso=15 giugno 2017}}</ref>
[[File:Loutre des pyrenees baronnies 2004.jpg|thumb|Una [[Lutra lutra|Lontra]] nei corsi d'acqua [[Ghiacciaio#Tipi di ghiacciaio|pirenaici]]]]
 
=== Mammiferi minori ===
Sfuggevole l'incontro con il [[Felis silvestris|gatto selvatico]], la [[Martes martes|martora]], la [[Martes foina|faina]], il [[Meles meles|tasso]] e la [[Mustela putorius|puzzola]], specie diffuse su tutto il territorio nazionale. Incerta la presenza della [[Lutrinae|Lontralontra]], nelle acque chiare e non inquinate del [[Sangro]] all'affluenza dei torrenti pescosi che scendono dalle valli vicine (il corso normale del fiume dopo [[Pescasseroli]] presenta uno stato non ottimale di [[eutrofizzazione]]).
 
Molto più comuni sono la [[Vulpes vulpes|volpe]], la [[Lepus europaeus|lepre]], la [[talpa]], il [[Erinaceus europaeus|riccio]] e la [[Mustela nivalis|donnola]]; abbastanza frequenti il [[Glis glis|ghiro]] e lo [[Sciurus meridionalis|scoiattolo meridionale]]. Anche qui i [[Sus scrofa|cinghiali]] sono un problema sentito, e non solo dalla popolazione per i danni alle persone e alle colture, ma anche per il dissesto che apportano al manto erboso delle radure minacciando spesso le presenze [[Flora|floristiche]] rare.<ref name="Fauna"/>
Tredici sono le specie diverse di [[Chiroptera|pipistrelli]].
[[File:Aquila chrysaetos USFWS.jpg|left|thumb|upright|[[Aquila chrysaetos|Aquila reale]]]]
 
=== Uccelli ===
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=== Rettili e anfibi ===
Tra i rettili ma solo sui luoghi più aspri ed in quota troviamo la rarissima [[Vipera ursinii|vipera dell'Orsini]] oltre la [[Vipera aspis|vipera comune]], abbastanza frequente il [[Hierophis viridiflavus|biacco]], come l'[[Anguis fragilis|orbettino]] e la biscia dal collare (''[[Natrix natrix]]'' sottosp. ''lanzai'').<ref name="Fauna"/>
[[File:Brillensalamander.JPG|thumb|upright|''[[Salamandrina terdigitata]]'']]
 
La presenza di alcune valli ricche di acque sorgive, impaludamenti e torbiere ha favorito la conservazione di piccoli anfibi rari e schivi quali la [[Salamandrina terdigitata|salamandrina dagli occhiali]], il [[Lissotriton italicus|tritone italiano]] e la [[Salamandra salamandra|salamandra pezzata]].